Caso Gasparri, l’ammissione della Rai. E M5S ne chiede le dimissioni

Come riporta il Fatto Quotidiano, la Rai ha ammesso gli accordi con una società legata a quella di Maurizio Gasparri. Anche su questo non aveva detto nulla.

Si allarga a macchia d’olio l’inchiesta sugli appalti Rai legati alla società di Maurizio Gasparri. All’inizio era stato Report a scovare la nomina di giugno 2021 del senatore nella Cyberealm, società specializzata in soluzioni di cybersecurity di proprietà dell’italo-israeliano Leone Ouazana. Poi Il Fatto Quotidiano ha raccontato che la Rai avrebbe ammesso gli accordi negoziali con una società di Gasparri. Anche su questo non aveva detto nulla. Il M5S non lo molla e ne chiede le dimissioni da membro della Commissione parlamentare per la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

L’inchiesta si allarga

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“Continuiamo a ritenere – scrivono – che al netto di quanto accadrà in Senato davanti alla Giunta per le Elezioni, la presenza del capogruppo di Forza Italia è incompatibile con la vigilanza Rai. Dietro il cognac e le carote agitate in commissione c’è una questione di opportunità enorme che non può continuare ad essere ignorata dalla maggioranza”. Ma facciamo un passo indietro. Gasparri è il presidente di Cyberealm (società nel ramo della sicurezza informatica) da giugno 2021, secondo quanto ricostruito da Report e dal Fatto Quotidiano. Il senatore non aveva avvisato neppure il Senato del suo ruolo aziendale, malgrado l’obbligo per gli eletti di pubblicare i loro incarichi societari nella dichiarazione patrimoniale. Dopo lo scoop del programma condotto da Sigfrido Ranucci, Gasparri si era giustificato dichiarandosi del tutto estraneo alla gestione di Cyberealm. Il Fatto, tuttavia, ha documentato un certo attivismo da parte di Gasparri nel settore della sicurezza digitale: partecipazione a convegni, presentazione di emendamenti, infine gli appalti Rai.

M5S chiede le dimissioni di Gasparri

Non è Cyberealm ad essersi aggiudicata i bandi della tv pubblica, bensì un’altra azienda della sua “rete”: la Atlantica Digital Spa. Quest’ultima infatti possiede una quota del 26% della società Atlantica Cyber Security Srl. Anche Cyberealm possiede azioni di Atlantica srl: per l’esattezza, il 24%. Un intreccio societario che espone Gasparri al fuoco delle opposizioni. Il Movimento 5 Stelle ne chiede le dimissioni dalla Commissione di vigilanza Rai. Per limitare i danni, Forza Italia aveva già spostato il senatore dal ruolo di vicepresidente di Palazzo Madama a quello di capogruppo: così, l’onta non avrebbe investito direttamente l’Aula. Lui invece aveva giocato la carta dell’intimidazione al giornalista, provocando Ranucci in Commissione di Vigilanza con la scenetta della carota e del cognac. Anche oggi Gasparri tira dritto: “la risposta di viale Mazzini conferma la totale assenza di qualunque rapporto tra Cyberealm e Rai”.

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