Bomba di Report sul PD. Nel mirino della trasmissione di Ranucci il deputato Alessandro Zan e il suo presunto conflitto d’interessi. Ecco cosa hanno scoperto.
Anche stasera, su Rai 3, va in onda un’altra avvincente puntata di Report. La trasmissione di Sigfrido Ranucci ha scoperto qualcosa sul deputato del Pd Alessandro Zan. L’onorevole, infatti, risulterebbe titolare di una società che incassa oltre un milione di euro dai festival Lgbtq. Il parlamentare dem, molto vicino alla segretaria Elly Schlein, risponde a Report, che su questa vicenda ha preparato un servizio che andrà in onda stasera, in cui non contesta illeciti, ma un conflitto d’interessi: «Io ho solo prestato il nome e tutto quello che si guadagna viene reinvestito nelle iniziative» si è giustificato Zan.
Di cosa si parlerà stasera
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Il servizio svelerà le attività private di due volti di primo piano del Partito Democratico: da sempre in prima fila per la difesa dei diritti civili, fuori dal Parlamento hanno fatto di questa nobile battaglia politica un business. Si passa, poi a Finanziamento ai partiti di Luca Chianca con la collaborazione di Alessia Marzi. Nel 2013 il governo Letta mette fine ai finanziamenti pubblici ai partiti. Sono passati dieci anni esatti e oggi quei partiti per svolgere la loro attività politica possono raccogliere soldi dalle donazioni dei privati e dal 2×1000 devoluto dai contribuenti. Spesso, la fonte principale di finanziamento dei partiti è data dai contributi dei loro stessi parlamentari. Lo faceva un tempo solo il Partito Comunista.
Gli altri servizi di Report
Report ha scandagliato i bilanci di tutti i partiti politici e delle maggiori fondazioni legate agli stessi partiti, dove i simboli politici diventano anche terreno di cause in tribunale. Come quella che riguarda l’antica fiamma del Movimento Sociale Italiano, che oggi troviamo dentro il simbolo di Fratelli d’Italia. Chi controlla? La Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici: è composta da 5 magistrati e solo 4 funzionari che, tra partiti e fondazioni, controllano ogni anno circa 120 bilanci, le donazioni dei privati e la fedina penale di migliaia di candidati per ogni elezione, e con un budget di solo 60mila euro l’anno. Come si convince un potenziale candidato a entrare in campagna elettorale? In esclusiva il programma racconta in che modo la Lega di Matteo Salvini corteggerebbe personaggi illustri per potersi giocare al meglio le prossime europee.
L’inchiesta sui ventilatori polmonari
Si chiude con C’è (ancora) polvere nel ventilatore di Giulio Valesini e Cataldo Ciccolella con la collaborazione Lidia Galeazzo e Alessia Pelagaggi. Ranucci e la sua squadra tornano a occuparsi dei CPAP, BiPAP e ventilatori distribuiti in tutto il mondo da Philips, che dovevano aiutare i pazienti a respirare meglio. Nel 2021, 15 milioni di dispositivi sono stati dichiarati pericolosi per la salute dei pazienti. Philips ammise che la schiuma usata per insonorizzare il motore rilasciava una polvere potenzialmente cancerogena per gli utilizzatori. In Italia sono 100 mila gli utilizzatori di apparecchi per respirare di Philips non sicuri, il 70% in comodato d’uso attraverso la convenzione con le Asl.