“Urli troppo!” Santoro a valanga contro il governo Meloni – IL VIDEO

Michele Santoro è stato ospite a Di Martedì da Giovanni Floris, dove si è scagliato contro il governo Meloni.

Non accadeva da un po’. Michele Santoro è tornato in tv e lo ha fatto in occasione dell’ultima puntata di Di Martedì. Nel corso del talk show condotto da Giovanni Floris, va in scena l’intervista del padrone di casa al giornalista sbarcato di recente in politica, ma ad un certo punto cala improvvisamente l’audio. “Ti è scoppiato il microfono”, dice Floris a Santoro, mentre un tecnico fornisce all’ospite un “gelato”, un modo per risolvere in fretta il problema e continuare nel testa a testa. 

Santoro show da Floris, il video dell'intervista

I due si confrontano sul tema delle gerontocrazie, discutendo del potere a gente in là con gli anni come Joe Biden, Donald Trump, Benjamin Netanyahu – che secondo Floris finirà in galera dopo la guerra con Hamas -, ma ecco che accade un nuovo imprevisto. Mentre il conduttore di La7 sta parlando è evidente che è saltato anche il nuovo microfono di Santoro ed entra in studio un’altra operatrice. Floris resta spiazzato dalla situazione: “Un altro microfono? Crollano e saltano come le mosche i microfoni di Santoro… È che urli troppo”. Il giornalista se la ride per la serie di sfortunati eventi e anche al pubblico scatta la risata.

Per le prossime elezioni Europee, tra l’altro, Michele Santoro avrebbe intenzione di presentare una lista per dare «rappresentanza politica a tutti i pacifisti che per ora non ce l’hanno». Lo scrive Adriana Logroscino sul Corriere della Sera. Una lista pacifista, magari con un arcobaleno nel simbolo, stando ben attenti a non ripetere il flop dell’omonima aggregazione che vide Verdi, Rifondazione comunista e Pci presentarsi alle Politiche del 2008, quando non superò la soglia del 3%. I dati stavolta sembrano ben più incoraggianti, almeno secondo un recente sondaggio di Swg per TgLa7, come lo stesso Santoro ricorda, puntando soprattutto sulla vasta platea di chi da tempo diserta le urne: «Un risultato possibile tra il 3 e il 5% stimato un mese fa, cioè a lista ancora inesistente, non mi pare affatto male».

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