Marco Travaglio è stato ospite in collegamento da Lilli Gruber, dove ha spiegato perché Giorgia Meloni teme Giuseppe Conte.
Come spesso accade, Marco Travaglio è stato ospite in collegamento a Otto e mezzo, da Lilli Gruber. Tra le altre cose la conduttrice ha chiesto a Travaglio perché Giorgia Meloni si è scagliata contro Conte alla Camera, l’altro giorno. Ecco la risposta precisa del direttore del Fatto Quotidiano: “Meloni attacca Conte perché è il leader che teme di più. Innanzitutto per il suo stile, perché piace a parte degli elettori che hanno votato Meloni e soprattutto perché ha portato molti soldi in Italia e ha lasciato un buon ricordo di sé”.
La lucida analisi di Travaglio a Otto e mezzo
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Poi Travaglio ricorda come il Mes sia stato creato nel 2011, quando al governo c’era Berlusconi con Meloni ministro della gioventù. Quindi se esiste il Mes – spiega Travaglio – lo dobbiamo al centrodestra e a Giorgia Meloni. “Poi si è impapocchiata con dei fax, ha pure sbagliato le date. Conte non l’ha preso il Mes, Renzi l’ha fatto cadere quel governo perché Conte non prese il Mes. Poi arrivò Draghi e neanche lui lo prese. Quindi il fax di Di Maio non è niente di nascosto. È adesso che devono approvare la riforma del Mes, chissà se ce la faranno. Se dipendesse da me non voterei nemmeno questa versione del Mes” conclude il giornalista nel suo intervento.
Sul fatto ieri Travaglio ha scritto che “i tempi sono maturi per l’istituzione di un nuovo gravissimo delitto, punibile con ergastolo ostativo e 41-bis: la lesa Draghità. L’altro giorno la Meloni ne ha detta una giusta: il governo Draghi non era granché: tante photo-opportunity con i leader europei. Tant’è che se ne accorse pure lui, tentò la fuga al Quirinale e fu respinto con perdite. Ma il potere mefistofelico del Superbanchiere s’è fatto subito sentire. E la premier, come sempre quando ne azzecca una, s’è rimangiata tutto. “Non ce l’avevo con Draghi, ma col Pd” (mai fotografato con Scholz e Macron). Ma non è bastato: chi commette un reato mica può farla franca smentendolo o scusandosi.