Il senatore di Forza Italia Claudio Lotito si sarebbe addormentato intorno alle 5 in commissione bilancio e lo avrebbero svegliato alle 7, per il voto finale.
Sentite cosa è successo nella notte nei corridoi del Senato. Lo riporta oggi Il Corriere della Sera. «Ci dispiace, Lotito. Su questa cosa s’è già deciso, non si può fare». «Ciria’, allora non capisci. E se non capisci too spiego io dopo…». La temperatura dell’Aula della commissione Bilancio del Senato diventa bollente poco dopo le ventitré e trenta di domenica. E non tanto, o non solo, per i riscaldamenti di Palazzo Madama accesi al massimo, che mitigano quella temperatura esterna che a Roma è scesa sotto lo zero. Quanto per la sfida all’ultimo sangue tra Claudio Lotito e il duo composto da Luca Ciriani e Federico Freni. Rispettivamente ministro per il Rapporti col Parlamento e sottosegretario all’Economia.
Lotito dorme, Castellone porta le sfogliatelle
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L’incontro tra la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, e l’ex Presidente del Consiglio, Mario Draghi, rappresenta una mossa che
«Stamm’a sentire, Ciria’», esordisce Lotito avvicinandosi al banchetto del ministro. Il forcing si fa asfissiante. Il presidente della Lazio si trasforma in una sorta di calcolatrice umana volta a dimostrare al ministro che ricomprendere i calciatori nella norma non comporta la spesa di risorse aggiuntive. «Sì ma la ragioneria…», s’inserisce il sottosegretario Freni. «Ma che stai a di’, nun è così», replica il senatore forzista, che tenta una sventagliata di «tu non capisci» e «mo’ too spiego io».
Nella ricerca disperata di qualcuno che faccia da paciere, s’avanza tra i banchi della commissione Bilancio la senatrice del M5S Castellone. Tra le mani ha una gigantesca guantiera di sfogliatelle che ha portato da Giugliano. «Sfoglia o frolla?». «Sto a dieta, Castello’», mastica amaro Lotito, che indica l’inseparabile bottiglia di plastica che gli fa compagnia da qualche settimana. Una specie di beverone acquoso, parte integrante dei comandamenti del nutrizionista.
Svegliato per votare
Ciriani e Freni, che nel frattempo si sono divincolati dall’abbraccio di Lotito, compulsano a turno lo smartphone. Non è dato sapere se cerchino Giorgetti per sapere quanti margini ci siano per riaprire la trattativa sui calciatori. Nelle retrovie, alcuni senatori di maggioranza e opposizione iniziano a scommettere sull’esito della sfida. Due soli segni possibili in schedina, l’1 o il 2. Vince Lotito oppure Ciriani e Freni portano a casa il malloppo intero. «Niente da fare, senatore», chiude la partita Ciriani. Lotito, nel frattempo, ha già guadagnato un posto in poltrona e s’è appisolato. Riaprirà gli occhi al momento del voto e poi tornerà a riprendere sonno, in un’alternanza magica tra sonno e veglia. Alle 7 lo svegliano perché è finito tutto. L’ultima sopravvissuta tra le sfogliatelle della senatrice Castellone se l’era aggiudicata una mano fantasma, attorno alle 4.