È successo di tutto anche oggi al Senato. A un certo punto hanno iniziato a dirsele Matteo Renzi e Maurizio Gasparri. Ecco il video.
È successo di tutto anche oggi al Senato. Sentite Borghi di Italia Viva: “Il fatto che è accaduto è grave. Durante l’intervento del presidente Renzi si è sentito chiaramente, e lo ha colto tutta l’Aula, una frase ingiuriosa del presidente Gasparri nei confronti di Renzi. Le chiedo di intervenire ai sensi del nostro regolamento. E le chiedo se la presidenza possa consentire che durante l’intervento di un collega, che si utilizzino termini che tutta l’Aula ha potuto apprendere”. Così il capogruppo di Iv al Senato Enrico Borghi intervenendo in Aula dove è in discussione la legge di Bilancio. Dopo l’intervento di Borghi, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha informato l’Aula che “Renzi ha chiesto un esame della ripresa televisiva, lo faremo. Faremo l’esame televisivo per valutare, eventuali provvedimenti”. Secondo fonti di opposizione Gasparri avrebbe urlato all’indirizzo di Renzi, che criticava Forza Italia per l’astensione sul Mes, ‘vai a ca…e’. Gasparri si è successivamente scusato.
Il video
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Stando a quanto riferiscono fonti della minoranza, il capogruppo di Forza Italia avrebbe detto a Renzi «Vigliacco vai a c…». Prendendo la parola in Aula, Gasparri si è scusato. «Mi scuso di alcune frasi inopportune», dice il senatore azzurro. «Ma non mi scuso di dire la verità». A scatenare la reazione di Gasparri sarebbe stata la frase di Renzi, «avete tradito l’eredità di Berlusconi». Dopo le scuse, il presidente del Senato ha chiosato: «Grazie per avere attenuato il tema polemico di prima».
Come detto Gasparri poi si è scusato «per le frasi inopportune. Berlusconi disse: “Non voterò il Mes perché non ci facciamo dettare le regole da altri e Tajani ha detto più volte che così non va. Per cui, a parte le scuse, voglio dire a chi vuole dare lezioni di berlusconismo postumo che noi non le prendiamo da nessuno». Secondo il forzista «potevano applaudire Berlusconi da vivo – conclude – ma non usare le sue parole distorte e se qualcuno fa calare i voti del suo partito più rapidamente dell’inflazione non è colpa nostra. Non se la prenda con gli altri».