Ospite in collegamento a In Onda, Andrea Scanzi ha ricordato quando Matteo Renzi sventolava la sua dichiarazione dei redditi da Porro, a Matrix. Adesso è il più ricco fra i politici.
Andrea Scanzi è stato ospite in collegamento a In Onda da Aprile e Telese. Fra le altre cose ha parlato di questa polemica sui redditi dei politici. Renzi, infatti, il più ricco fra i nostri politici, ha attaccato Giuseppe Conte per la sua dichiarazione bassa. Sentite Scanzi: “Credo che questa polemica oggi interessi molto meno. Non credo che oggi il libro sulla casta avrebbe venduto come 15 anni fa. Però bisognerebbe parlarne, soprattutto della vicenda Renzi. Discutibile, ma giuridicamente intensa. Poi si potrebbe discutere sulle regole, però sai, intanto vorrei ricordare che questo qua, Renzi, fino a sei anni fa bastava toccarlo perché fino al 2015-16 c’erano giornaloni esperti fenomeni che ti dicevano che il futuro era lui. Poi mi ricordo che 5-6 anni fa Renzi andò ospite da Matrix a sventolare i 15.000 €. Diceva ‘chi vuole fare soldi non deve fare politica’. L’emblema della coerenza. Va benissimo che tu faccia conferenza da tutte le parti, ma non puoi fare il senatore a tempo perso” ha concluso Scanzi.
La polemica fra Renzi e Conte
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L’uomo che andava sbandierando il suo conto corrente negli studi televisivi con poche migliaia di euro, adesso ha cambiato registro. Per Renzi il vero vanto è pagare oltre un milione di euro di tasse, frutto anche dei lauti introiti delle conferenze che tiene all’estero, pagate da discutibili autocrati arabi. Matteo Renzi rivendica la sua dichiarazione dei redditi extralarge e finisce per attirarsi le critiche di storici rivali politici e vecchi alleati. La partenza del post che scatena Giuseppe Conte e Carlo Calenda ha il retrogusto del vittimismo. “In queste ore alcuni media si occupano con tono scandalizzato dei redditi dei parlamentari”. In particolare della sua, proprio perché è noto che sia gonfiata anche dalla sua attività da conferenziere.
L’altra dichiarazione dei redditi finita al centro delle cronache è proprio quella di Conte, che ha dichiarato poco più di 20mila euro. Uno dei 730 più poveri della legislatura, tanto da spingere Conte a ricordare: “Per buona parte dell’anno 2022 non ho percepito alcun reddito. Perché da inizio 2021, quando mi sono dimesso da presidente del Consiglio, ho svolto attività politica con il Movimento 5 Stelle e dal Movimento non ho chiesto né ricevuto nessuna retribuzione, indennità o gettone di presenza”. Il leader pentastellato ricorda poi di essere in aspettativa dalla cattedra dell’Università di Firenze e di essersi autosospeso dall’Albo degli avvocati, non esercitando la professione, per “evitare conflitti di interesse”, sottolinea.