Report, ecco le rivelazioni shock su Moro e il caso Sgarbi – IL VIDEO

Durante l'ultima puntata di Report sono state fatte rivelazioni shock sul caso Moro e sul famoso quadro rubato di Sgarbi.

Ci sono importanti novità che riguardano il caso Moro e quello più recente di Vittorio Sgarbi. Ecco cosa è successo durante l’ultima puntata di Report. Ranucci è tornato a occuparsi del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Possiede una preziosa opera del Seicento che risulta simile al quadro di Rutilio Manetti rubato dal castello di Buriasco nel 2013. L’inchiesta ha svelato che l’opera di Sgarbi, esposta a Lucca nel dicembre 2021 e quella trafugata – consegnata al restauratore Gianfranco Mingardi nel 2013 – sarebbero la stessa opera. Gli inviati di Report hanno scoperto che “il trasportatore di fiducia di Sgarbi, Valerio Zannoni, nel 2018 ha recuperato il Manetti dallo studio del restauratore Mingardi, e l’ha portato nella sede della fondazione Cavallini-Sgarbi. Come dimostrano le foto di Mingardi, quel quadro non ha la candela. Poi il quadro viene trasportato presso lo studio di un’altra restauratrice, Valentina Piovan. Che smentisce di aver messo lei la fiaccola”.

Caso Moro, Cossiga sapeva?

Capitolo Moro. Secondo Report, lo Stato venne a sapere della morte di Aldo Moro ore prima della telefonata con cui le Brigate Rosse annunciavano la presenza del cadavere in via Caetani. A rivelarlo è Claudio Signorile, allora numero due del Partito Socialista.

Intervistato da Report, ha ricordato quanto avvenuto la mattina del 9 maggio 1978, il giorno in cui venne ritrovato il corpo del presidente della Dc. Quel giorno si trovava nella stanza di Cossiga. “Si accende il cicalino e dal cicalino la voce – racconta Signorile – Due messaggi. Il primo: la macchina rossa eccetera dentro, poi il secondo dopo qualche minuto. La nota personalità, linguaggio burocratico del ministero degli Interni, per personalità si tratta eccetera, eccetera a quel punto mi dice mi devo dimettere e io dico, fai bene. Ci abbracciamo”. Il giornalista fa presente che quella telefonata arrivò di prima mattina, intorno alle 9.30, mentre quella delle Br arrivò solo alle 12,15. Dunque Cossiga, allora ministro dell’Interno, avrebbe saputo della morte di Moro ore prima del ritrovamento ufficiale.

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