Ecco cosa ha scritto Alessandro Di Battista in un lungo post sui social contro Sgarbi. La sua reazione all'inchiesta sul quadro rubato.
Ecco come ha reagito Di Battista alle ultime notizie politiche. “Ricapitoliamo. I carabinieri hanno perquisito la casa di Sgarbi e sequestrato su richiesta della Procura di Macerata il capolavoro del Manetti “La Cattura di San Pietro”. Un quadro che risulta rubato. Sgarbi non è un cittadino qualunque. È sottosegretario alla cultura con delega alla sicurezza del patrimonio culturale. Ed è indagato per riciclaggio di beni culturali. Ogni cittadino è innocente fino a sentenza definitiva d’accordo. Ma per opportunità politica è accettabile mantenerlo in quel posto?
Presidente Giorgia Meloni, possibile che lei continui a stare zitta di fronte ad una vicenda del genere? Ma vuole aprire bocca? Vuole dire qualcosa? Vuole commentare? L’ha scelto lei Sgarbi! Se proprio non riesce a proferire parola (come del resto le capita di fronte alla mattanza di bambini palestinesi uccisi dal suo amico Netanyahu) faccia finta che Sgarbi sia la Ferragni. Così un commento uscirà fuori. Coraggio! P.S. Netanyahu ha appena dichiarato: “Nessuno ci fermerà. Nemmeno l’Aia”. Bella considerazione che ha per la Corte internazionale di giustizia questo criminale”.
Il caso Sgarbi, la reazione del M5S
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
“Vittorio Sgarbi è sempre più agitato. Prima avrebbe cercato di bloccare la messa in onda di Report. Che ieri sera ha mostrato una nuova puntata della saga che lo vede come protagonista e sta mettendo in imbarazzo tutto il Paese. Con la stampa internazionale a certificare quella che è una vera e propria figuraccia mondiale targata Giorgia Meloni. Stamattina all’Aria che Tira su La7 avrebbe definito “teppisti” i giornalisti autori delle inchieste. Rei evidentemente di aver fatto il proprio lavoro e di aver portato alla luce un caso che in qualsiasi altro Paese. Non governato da Meloni e dalla sua logica consociativa a difesa di parenti e amici. Avrebbe portato già da tempo alle dimissioni del sottosegretario”. È quanto scrive in una nota l’esponente del M5S Antonio Caso. “Il 22 gennaio, giorno in cui alla Camera verrà discussa la mozione presentata M5S per la revoca delle deleghe a Vittorio Sgarbi, si avvicina. Fino a quando Giorgia Meloni continuerà a proteggerlo, preferendo lui al prestigio delle istituzioni e all’immagine della ‘nazione’?” si chiede il M5S.