Ricciardi del M5S ha fatto un durissimo intervento alla Camera dei deputati ricordando al governo che in "casa" c'è chi è accusato di furto.
Ricciardi del M5S ha fatto un durissimo intervento alla Camera dei deputati ricordando al governo che in “casa” c’è chi è accusato di furto. Ma facciamo un passo indietro. Ieri la maggioranza ha approvato l’articolo 1 del disegno di legge contro l’imbrattamento e il deturpamento dei beni culturali e paesaggistici. Che introduce sanzioni più severe contro quelli che il centrodestra chiama “ecovandali“. Il dibattito in Aula diventa motivo di scontro tra le forze politiche. Il deputato del Pd Andrea Orlando e il leader di Avs Nicola Fratoianni ricordano che l’inasprimento delle pene non è giustificato anche perché non si è in presenza “di danni permanenti”. Mentre esponenti di maggioranza, come Luca Toccalini della Lega, contestano le modalità di manifestazione portate avanti da chi protesta in difesa del clima. Non solo per il deturpamento dei monumenti, ma anche per “lo scontro che si è avuto ieri l’altro a Milano tra i giovani di Ultima generazione e quelli della Lega durante il processo agli attivisti”.
L'intervento del M5S
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“Come si fa a criticare la protesta – ribatte Arturo Scotto. Quando la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, mentre era all’opposizione, definiva le tasse ‘un pizzo di Stato?’”. Ma l’opposizione, a cominciare dal M5S, accusa il governo di introdurre “pene sproporzionate”. E di non “essere credibile” visto che “si è in presenza – come afferma Ricciardi – di sottosegretari accusati di rubare quadri o di venderli all’estero…“. La protesta è un fondamento della democrazia, osserva ancora Nicola Fratoianni. Che rammenta a questo proposito le proteste operaie nel ‘900 che anche allora “non erano consentite”, ma che se non si fossero fatte non si sarebbero ottenuti diritti e libertà.
Durante la discussione, ha preso la parola, per il centrodestra, anche Mauro Malaguti di Fratelli d’Italia. “Oggi in diverse città italiane giovani di ‘Ultima Generazione’ manifestano per il ‘diritto’ a imbrattare i monumenti. C’è chi manifesta per il diritto di commettere un reato: è sconcertante. Aumentare le pene per questi reati è sacrosanto. Rimango esterrefatto che qualcuno difenda chi vuole imbrattare i nostri monumenti che rendono celebre il nostro Paese in tutto il mondo. Questo paradosso tutto italiano, proprio nella Nazione dell’arte e dei beni culturali per eccellenza è frutto di un retaggio tipico della sinistra”.