Saluto romano, Formigli sbotta in diretta a Piazzapulita: “Mi fa schifo!” IL VIDEO

Durante l'ultima puntata di Piazzapulita, Corrado Formigli si è lasciato andare ad un giudizio sui saluti romani di Acca Larentia.

Sentite Formigli a Piazzapulita: “Ci sono tre questioni da dire. La prima è che la campagna che anche questo un programma ha fatto sul tema riguarda non tanto quelli che vanno a fare il saluto romano. Ma la presa di distanza e di posizione delle Istituzioni. Che per me, io ritengo non così grave che una persona faccia un saluto fascista. Cioè, a me fa schifo ma non penso che si debba gettare in galera e buttare la chiave per questo. Ma che il presidente del consiglio o il presidente del Senato non prendano chiaramente le distanze è un tema politicamente grave secondo me. Perché la nostra Costituzione è antifascista. Questa è la mia posizione e quindi il tema non riguarda tanto l’opinione pessima, brutta orrenda, espressa. In America per esempio è molto tollerato. In America tu puoi dire delle cose orrende e sei tutelato per la libertà di pensiero, che ci piaccia o meno. Altra questione sono le istituzioni come si pongono rispetto a questi temi qua” spiega Formigli in diretta.

Il saluto romano è reato?

“La condotta tenuta nel corso di una pubblica manifestazione consistente nella risposta alla ‘chiamata del presente’. E nel cosiddetto ‘saluto romano’, rituali entrambi evocativi della gestualità propria del disciolto partito fascista”. Integra il reato previsto dall’articolo 5 della legge Scelba (n.645/1952). “Ove, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, sia idonea a integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista, vietata dalla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione“.

È quanto sancito dalle sezioni unite penali della Cassazione. Le quali hanno anche affermato che “a determinate condizioni può configurarsi anche il delitto” previsto dalla legge Mancino. Che “vieta il compimento di manifestazioni esteriori proprie o usuali di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi. Che hanno tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. Infine, le sezioni unite hanno anche stabilito che. “Tra i due delitti non sussiste rapporto di specialità e che essi possono concorrere sia materialmente che formalmente in presenza dei presupposti di legge”.

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