L’appello di Giovanni a Mattarella: “Non firmi quella legge!” IL VIDEO

Giovanni Storti di "Aldo, Giovanni e Giacomo" ha lanciato un accorato appello al presidente Mattarella sulla legge degli eco-vandali.

Giovanni Storti di “Aldo, Giovanni e Giacomo” ha lanciato un accorato appello al presidente Mattarella sulla legge degli eco-vandali. “Quando in democrazia c’è il dissenso, non si può rispondere con la repressione e il silenzio”. Inizia così il video pubblicato da Giovanni Storti sui social. Il riferimento è alla legge contro il eco-vandali voluta dal centrodestra dopo le proteste dei giovani contro l’inquinamento e i cambiamenti climatici. “Presidente Mattarella, non firmi quella legge se può” dice Giovanni nel video che trovate in fondo all’articolo.

Cosa prevede la legge sugli eco-vandali

Ricordiamo che il 18 gennaio 2024 è arrivata l’approvazione definitiva anche della Camera, dopo l’approvazione del Senato dello scorso 11 luglio, il disegno di legge voluto dallo stesso Ministro Sangiuliano contro il crescente ripetersi di episodi che negli ultimi anni hanno preso di mira i beni artistici e culturali del patrimonio pubblico per richiamare l’attenzione sul tema dell’inquinamento derivante dall’impiego dei fossili per produrre energia. 

Il nuovo testo di legge aggiunge infatti delle pesanti sanzioni amministrative alle pene già previste dal Codice penale. Il testo di legge approvato prevede che chi si renderà responsabile di atti di distruzione, dispersione, deterioramento, o tali da rendere inservibile o non fruibile l’arte e i monumenti nazionali ne risponderà direttamente in prima persona dal punto di vista patrimoniale. In tali casi, troveranno applicazione la sanzione amministrativa da un minimo di 20 mila euro a un massimo di 60 mila euro immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali. Le nuove sanzioni scendono rispettivamente a un minimo di 10 mila e a un massimo di 40 mila euro per i comportamenti di deturpamento, imbrattamento o destinazione dei beni culturali a un uso pregiudizievole o incompatibile con il loro carattere storico o artistico. In base invece alla legge oggi vigente si applica la multa da 2.500 a 15 mila euro per i comportamenti più gravi e la multa da 1.500 a 10 mila euro per i fatti meno gravi. Nel dibattito alla Camera per l’approvazione delle nuove sanzioni è stato messo in evidenza come per ripristinare la facciata del Senato, imbrattata di vernice il 2 gennaio 2023, è stata necessaria una spesa di 50.000 euro con soldi pubblici.

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