Ci sono importanti novità che riguardano il caso del figlio di Verdini e le commesse Anas. Tirato in ballo anche Matteo Salvini.
Ci sono importanti novità che riguardano il caso del figlio di Verdini e le commesse Anas. Tirato in ballo anche Matteo Salvini. La notizia la riporta oggi Repubblica. “Poi ci pensa Matteo”. Parlavano di lui, sbandieravano la parentela e facevano il suo nome in chat. Lui, Matteo Salvini, non è neanche stato sfiorato dalle indagini che riguardano la Inver targata Denis e Tommaso Verdini, rispettivamente suocero e genero del ministro. Lui, Matteo Salvini, con gli appalti ottenuti dagli amici della Inver grazie ai pubblici ufficiali dell’Anas adesso indagati non ha nulla a che fare. Tuttavia gli indagati e i loro amici erano particolarmente interessati agli incontri istituzionali del Ministro.
"Poi ci pensa Matteo..."
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È il 5 agosto del 2021 quando Tommaso Verdini parla con il sottosegretario del Mef Federico Freni. I due si conoscono bene, talmente bene che nel dicembre 2021 lo avrebbe anche invitato in un palco per la prima al teatro della scala di Milano. Si conoscono e chiacchierano. Di tutto, anche di lavoro. C’è Verdini che da tempo ha un obiettivo in testa. L’amico Massimo Simonini in quei giorni è “sulla graticola”, come dice lui.
Sta cercando “appoggi politico-istituzionali finalizzati alla propria riconferma nel ruolo di ad di Anas”. E spera che la Inver possa fare qualcosa. Crede che “possano intervenire a proprio vantaggio presso il Gruppo Fs”, da cui dipende Anas. E gli uomini della Inver infatti si adoperano. Quindi quel 5 agosto del 2021 la conversazione tra Verdini e Freni verte sull’argomento. “Inoltre ti dico se confermassero Simonini…l’attuale Ad”, dice Verdini spiegando che “è roba nostra”. “Freni sembra chiederne il ruolo”, annotano i finanzieri che analizzano le chat tra i due. “Come Pres o consigliere”, prosegue il sottosegretario. E aggiunge: “Poi al resto pensa Matteo”. Analizzando il contesto della conversazioni gli investigatori sono convinti che si tratti proprio di Matteo Salvini.