Michele Santoro è stato ospite da Floris a DiMartedì, dove ha parlato di Schlein e risposto ad una sua candidatura alle Europee.
Durante la puntata di DiMartedì si è parlato di questa manifestazione organizzata dal Pd per protestare contro la poco rappresentanza in Rai il 7 febbraio. Michele Santoro, interpellato per l’occasione da Giovanni Floris, non utilizza tanti giri di parole per descrivere l’operato di Elly Schlein: “È una testa su un corpo mostruoso, lei vuole fare una cosa che non ho ancora capito e il partito vuole fare tutt’altro”, spiega Santoro incalzato dalle domande del conduttore. E nel merito del sit-in per difendere il pluralismo dell’informazione, spiega. “Se lei avesse veramente voluto fare una battaglia sull’informazione – evidenzia Santoro – per lo meno avrebbe dovuto mandare un invito a Travaglio o altri”. Questa battaglia – si chiede ironicamente – è una richiesta di spazio per lei?”. “La Schlein dovrebbe chiedere scusa a noi che facciamo informazione per quella che è stata la gestione del Pd della Rai. E solo dopo avere chiesto scusa dovrebbe parlare di sit-in”.
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Poi c’è stata la fatidica domanda di Floris su una sua eventuale candidatura alle prossime elezioni europee. Come noto Santoro è al lavoro per una lista pacifista con esponenti di sinistra ma non solo. Tra i nomi “papabili” nei mesi scorsi si era parlato dell’ex sindaco di Roma Ignazio Marino e l’ex magistrato e sindaco di Napoli Luigi de Magistris. “Io alla mia età ho una sola cosa: non ho soldi, non ho partiti, non ho niente”, premette il giornalista. “Ho la mia faccia e la gente sa che si può fidare di me anche quando mi critica – argomenta Santoro – sa che io sono uno che parla un linguaggio chiaro, quindi il mio problema non è candidarmi” in prima persona, ma “è riuscire a portare a Bruxelles e a Strasburgo un gruppo di persone che coerentemente faccia una battaglia contro la guerra”.
Santoro arriva al punto: “Se io riuscirò a non imbrogliare l’elettore ma a dirgli: guardate, contate su questa lista perché avrete un motore contro la guerra che si accenderà”, allora il progetto si potrà realizzare. Insomma, servono delle “garanzie”. Se ci saranno, “allora io l’avventura la farò e metterò tutto me stesso per riuscire a produrre il risultato, ma prima devo costruire qualche cosa di cui non mi debba vergognare il giorno dopo che l’ho presentata”, afferma. “Che tempi ti dai?”, chiede Floris con Santoro che indica la fine di febbraio come termine per “capire quello che siamo in grado di fare”. Il conduttore a quel punto chiosa: “In bocca al lupo e complimenti per la tua voglia di fare politica”.