Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha detto che l'esercito italiano ha bisogno di "riservisti" per difendere il Paese.
In un’intervista a La Stampa, Guido Crosetto ha detto una cosa che non è passata di certo inosservata dalla maggior parte degli utenti e che fa preoccupare parecchio i cittadini. “C’è una guerra commerciale in atto che vuole alterare le regole globali. È una guerra che si innesca su un’altra guerra”. Il ministro in sostanza annuncia che l’Italia si deve preparare al mondo che cambia e che serviranno riservisti “per difendersi insieme alle forze armate”. “Abbiamo trasformato le forze armate con l’idea che non ci fosse più bisogno di difendere il nostro territorio e che la pace fosse una conquista di fatto irreversibile. Le forze armate, in questo quadro, al massimo partecipano a missioni di pace, senza arrivare a scontri veri e propri. Ora i recinti sono stati abbattuti, non ci sono più regole”.
Chi sono i riservisti
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Il ruolo del ministro della Difesa, sottolinea ancora il ministro, presuppone di prendere in considerazione gli scenari peggiori possibili”, come quello di “doversi difendere sul proprio territorio. Altra cosa che va prevista è intervenire in Paesi lontani per difendere gli interessi italiani. So che è un discorso difficile da accettare perché tutti noi tendiamo a nasconderci in una comfort zone”. Per questo propone di creare una riserva militare. “Noi non vogliamo la guerra – chiarisce – i riservisti non servono per fare la guerra, ma per difendersi, in supporto alle forze armate regolari, e solo nel caso, poco probabile, di un attacco diretto. Non c’è una visione ideologica, ma pragmatica. Come in Svizzera che non partecipa a conflitti da secoli ma è pronta a difendersi”. Si tratta “di volontari che, in caso di necessità, possono essere attivati per affiancare le forze armate. I militari dovranno specializzarsi sempre di più, ma poi serve un bacino più ampio. Per la riserva esiste già una delega del Parlamento. È una vicenda legata alla guerra di Gaza. Anche per questo bisogna trovare una soluzione rapidamente”.
C’è una legge approvata nell’agosto del 2022 e contiene varie disposizioni relative al personale delle forze armate e del ministero della Difesa. Tra le altre cose delegava il governo ad adottare, entro un anno dall’entrata in vigore, uno o più decreti legislativi per istituire una «riserva ausiliaria dello Stato», composta da un massimo di 10mila volontari suddivisi in vari gruppi operativi su base regionale. I riservisti potranno essere chiamati in servizio in tempo di guerra o in caso di grave crisi internazionale, oppure quando viene deliberato lo stato di emergenza nazionale. Potranno anche fornire assistenza logistica o nella cooperazione tra civili e militari. La legge approvata nel 2022 non stabiliva i dettagli della riserva ausiliaria, ma delegava al governo il compito di definire la «struttura organizzativa» e le modalità di funzionamento, reclutamento e addestramento del nuovo corpo.