Vittorio Sgarbi ha annunciato le sue dimissioni immediate da sottosegretario del governo, in seguito a controversie legate alla sua posizione al Ministero della Cultura e a un’inchiesta giudiziaria. Al centro della bufera vi sono le segnalazioni del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, riguardanti compensi ricevuti da Sgarbi e l’inchiesta sulla sparizione di un’opera d’arte rubata, gestita dalla procura di Macerata. La situazione si è aggravata dopo un’intervista televisiva in cui Sgarbi ha avuto uno scambio acceso con il giornalista Manuele Bonaccorsi.
Durante un evento a Milano, Sgarbi ha ritirato gli auguri di morte precedentemente rivolti ai giornalisti, scusandosi per le sue parole e precisando che d’ora in poi esprimerà tali sentimenti senza le responsabilità di un sottosegretario. Ha sottolineato di non voler più ricoprire tale ruolo, distanziandosi dalla figura pubblica che aveva fino ad allora.
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La decisione di dimettersi è stata influenzata anche da una comunicazione dell’antitrust, che ha ricevuto segnalazioni anonime inviate dal ministro della Cultura. Queste segnalazioni indicavano una presunta incompatibilità di Sgarbi nel tenere conferenze, considerate illecite e in conflitto di interessi. Durante un discorso, Sgarbi ha dichiarato di volersi dimettere per evitare che il pubblico diventi complice di un reato, liberandosi così delle restrizioni del suo mandato per poter partecipare liberamente a trasmissioni televisive e conferenze.
La reazione del M5s
“Ce l’abbiamo fatta. Le dimissioni di Sgarbi con effetto immediato fanno tirare un sospiro di sollievo a tutto il Paese. È il risultato concreto di tutti gli sforzi che il MoVimento 5 Stelle ha messo in campo in questi mesi rispetto ad una delle questioni morali più eclatanti tra quelle che attanagliano il governo. La nostra tenacia è stata premiata nonostante il tentativo di insabbiare il caso e di metterlo a tacere, ma davanti alla nostra determinazione non è bastato. Evidentemente Giorgia Meloni e il suo governo non potevano reggere alla mozione presentata dal Movimento 5 Stelle e alla pressione mediatica anche internazionale che il suo caso ha suscitato. È un risultato che portiamo a casa in difesa del prestigio delle istituzioni e per l’immagine dell’Italia all’estero”.