Una delle principali inchieste dell'ultima puntata di Report riguarda i vaccini e il ruolo che ha avuto Ursula Von der Leyen nella vicenda.
Una delle principali inchieste dell’ultima puntata di Report riguarda i vaccini e il ruolo che ha avuto Ursula Von der Leyen nella vicenda. Il programma di Ranucci ha fatto un bilancio su come sono state usate le dosi dei vaccini contro il Covid e quanto ci sono costate quelle che non abbiamo usato. L’Europa ha comprato 4,2 miliardi di dosi, e con la sola Pfizer ha fatto un mega contratto da 1,8 miliardi di dosi nel 2021, quando le negoziazioni erano dominate dal terrore della malattia e dalla minaccia delle varianti. L’Italia, calcolando tutti i vari vaccini sul mercato, ha opzionato ben 381 milioni di dosi di cui una buona parte sono in eccesso. Ma a quantità così grandi non è corrisposto un prezzo vantaggioso. E oggi paghiamo anche le dosi che non useremo. La Ue ha fatto un accordo con Pfizer: una parte delle fiale di troppo già opzionate le spalmeremo nel tempo fino al 2026, le restanti sono state cancellate ma le pagheremo comunque. Report ha rivelato dettagli sinora tenuti nascosti sui contratti con Big Pharma e i negoziati con la Commissione Europea.
Il servizio di Report
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La storia sembra uscita dalle pagine di un romanzo di spionaggio: Pfizer era consapevole di una diminuzione significativa dell’efficacia del suo vaccino già nell’aprile del 2021, ma avrebbe omesso di divulgare tempestivamente queste informazioni alle autorità sanitarie europee. Il vaccino Pfizer, inizialmente lodato per la sua efficacia straordinaria del 95%, ha visto questa percentuale scendere al 83,7% dopo soli quattro mesi dall’immunizzazione.
Ma la vera rivelazione scioccante di Report è la tempistica della divulgazione di queste informazioni. Lo ha riportato anche il Fatto Quotidiano: Pfizer ha tenuto nascoste queste scoperte fino all’ultimo momento, poco prima della firma di un contratto massiccio per l’acquisto di 900 milioni di dosi da parte dell’Unione Europea. La caduta dell’efficacia è stata comunicata solo due giorni prima della firma del contratto, sollevando interrogativi sull’etica e la trasparenza di questi giganti farmaceutici. Le risposte evasive delle autorità europee gettano benzina sul fuoco dell’opinione pubblica. La Commissione Europea, contattata per commentare la situazione, ha evitato di fornire dettagli sulle sue interazioni con Pfizer riguardo alla riduzione dell’efficacia, rifugiandosi dietro ai protocolli e ai pareri dell’Ema.