Martedì il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, ospite a “Dimartedì” ha spiegato le lacune della riforma Cartabia, evidenziando anche una certa incoerenza da parte del partito guidato da Piersilvio Berlusconi.
“Fratelli d’Italia non ha votato la riforma Cartabia. Per una questione di coerenza mi sarei aspettato da questo governo già degli interventi o comunque delle dichiarazioni in merito alla riforma. E invece il ministro Nordio sta dicendo che la riforma cartabia è una buona riforma e che va ulteriormente migliorata” ha commentato.
Per quanto riguarda gli effetti della riforma Cartabia, entrati in vigore dal 30 dicembre scorso, in materia di procedibilità per alcuni reati. In particolare, quelli punibili fino a 2 anni non sono più perseguibili d’ufficio senza una querela di parte. Il magistrato ha menzionato alcuni casi di cronaca, come quello di Jesolo, ha sottolineato: “Questo vale addirittura per i sequestri aggravati dal metodo mafioso. La riforma Cartabia si propone di semplificare la giustizia? Qui c’è un grande equivoco: l’Europa ha detto di velocizzare i processi, non di eliminarli con l’improcedibilità”.
Nel corso della puntata Gratteri smentisce Nordio che lo scorso settembre, durante la campagna elettorale, aveva invocato una limitazione delle intercettazioni telefoniche a causa dell’eccessivo costo, escludendo una loro utilità nella lotta alla mafia.
“Quello che ha detto Nordio è falso. Innanzitutto, le intercettazioni telefoniche costano 3 euro al giorno. Io stesso, un anno e mezzo fa, ho fatto un listino delle intercettazioni telefoniche che abbassa i costi del 50%. quel listino non solo è stato adottato dalla procura di Napoli e da quella di Milano ma dal 15 dicembre anche dal ministero della Giustizia. Non è neppure vero quanto afferma Nordio sul fatto che un mafioso non parli al telefono, perché, ad esempio, può accordarsi con un altro per vedersi al bar. E per me investigatore è importante sapere quella informazione, perché il mafioso può incontrarsi, ad esempio, con l’esecutore materiale di un reato” ha ribadito poi concluso.