Durante la puntata di DiMartedì, Di Battista ha avuto un acceso confronto con Elsa Fornero e Francesco Storace. Ecco cosa è successo.
Scontro acceso a Dimartedì (La7) tra Alessandro Di Battista e Francesco Storace sul caso Ghali e sui massacri israeliani a Gaza. L’ex parlamentare del M5s difende il cantante, entrato nel ciclone delle polemiche per il suo appello pronunciato nella serata finale del Festival di Sanremo: “Il tentativo di genocidio e di pulizia etnica stanno avvenendo in questo momento a Gaza. Ci sono dati incontrovertibili: in Ucraina in due anni sono stati assassinati 540 bambini, a Gaza in 4 mesi sono stati uccisi 13mila bambini e 400 bimbi hanno subito l’amputazione di un arto prima ancora di aver imparato a camminare. E molti senza anestesia. In questo momento Israele è alla sbarra per genocidio davanti alla Corte internazionale di giustizia. Quindi, ha senso l’appello di Ghali, ‘Stop al genocidio’“.
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E aggiunge: “L’ipocrisia è prendersela esclusivamente col governo Meloni, perché da anni la Rai è stata occupata militarmente da tutti i governi. Ma qual è il punto? Ghali già dopo la prima serata del Festival di Sanremo, cioè prima ancora di aver detto ‘Stop al genocidio’, è stato accusato di propaganda anti-israeliana ‘inaccettabile’ dal presidente della comunità ebraica milanese per una strofa della sua canzone, Casa mia: ‘Ma, come fate a dire che qui è tutto normale. Per tracciare un confine con linee immaginarie, bombardate un ospedale per un pezzo di terra o per un pezzo di pane’. E secondo il capo della comunità ebraica di Milano, quel verso ‘ha ferito molti spettatori’. No, qua in questo momento gli unici feriti sono i bambini palestinesi”. Di Battista sottolinea ancora: “Poi intervengono Gasparri del centrodestra e Fassino del Pd. E chi si indigna? L’ambasciatore israeliano che fa un comunicato per me ignobile. Qui il problema non è che la Rai è schiava del governo, ma è il governo a essere schiavo di Israele“.
Storace replica: “Non possiamo negare la forza delle immagini che ci arrivano da Gaza, però c’è un dato ed è sempre quello che ha generato tutto questo: il 7 ottobre. Purtroppo queste sono le conseguenze della guerra. Il genocidio è un’altra cosa, è la volontà di sterminio”.
“Esatto”, commenta Di Battista.
“Gli israeliani vogliono cancellare la presenza politica di Hamas – ribatte l’ex presidente della Regione Lazio, ora editorialista di Libero – Se invece vogliamo impedire a Israele di cancellare Hamas, la strada è quella che dice Di Battista”.
“La lotta al terrorismo è un pretesto – risponde Di Battista – come lo è stato in Iraq, in Libia e in Afghanistan. L’obiettivo ancora una volta è cacciare quel popolo dalla sua terra e lo sapete benissimo anche voi. Non esiste nessuna lotta al terrorismo uccidendo 30mila civili, ma lo si rafforza”.
Storace rilancia citando Putin: “Non ho visto tue condanne su di lui”.
Di Battista smentisce: “Le ho sempre fatte. Siete voi che date le armi agli ucraini ma non ai palestinesi per difendersi”.
E Storace sbotta per il “voi” a lui rivolto dall’ex deputato pentastellato.
L'attacco di Fornero a Mara Venier
Fornero dichiara: “Non vorrei usare parole troppo pesanti”, ma poi afferma senza colpo ferire che in Rai il “ritegno” non è di casa. “Per una persona che si considera seriamente libeal-democratica, ogni volta che ci sono interventi in cui si vuole tagliare l’intervento di qualcun altro, oppure fare da portavoce a qualcuno che avrebbe potuto farsi invitare in trasmissione e dire quello che pensava in trasmissione”, afferma su Venier e Sergio, “non siamo in una Rai in cui la libertà e anche il ritegno siano la regola, ecco”, conclude. Insomma, Rai senza libertà e senza ritegno per Elsa Fornero.