De Luca insulta Meloni: “Lavora tu, str**a!” Le parole shock [VIDEO]

Volano insulti fra il governatore della Campania De Luca e la presidente del consiglio. Ecco cosa si sono detti.

È successo di tutto ieri, davanti Palazzo Chigi, con i sindaci campani e il governatore De Luca che protestavano contro l’autonomia differenziata del governo Meloni. Arrivati sotto il palazzo del presidente del consiglio hanno chiesto di essere ricevuti, ma a quel punto sono stati bloccati dalla polizia. Il governatore protesta, perde le staffe e si avvia una trattativa, con toni molto accesi. Meloni ha reagito così: “Devono lavorare invece di protestare.” Sentite la risposta di De Luca: “Meloni? Senza soldi non si lavora. Str**a, lavori lei” ha commentato con i giornalisti a Montecitorio le affermazioni della premier Meloni che lo invitava a lavorare anziché fare manifestazioni.

Il riassunto della giornata di ieri

«Siamo qui perché il progetto di autonomia divide l’Italia va contrastato e vincere la battaglia nel Paese. Secondo punto: i fondi Fsc devono andare al territorio. Sono battaglie che ci uniscono», chiedono i sindaci campani radunati davanti Largo Chigi a Roma. Nel frattempo arrivano anche Susanna Camusso, Marco Sarracino e Pina Picierno. Arriva Clemente Mastella, sindaco di Benevento: «Lo sforzo di De Luca è importante, sono contro l’autonomia differenziata, ma detto questo come non mi piace il centralismo nazionale non mi piace quello regionale. Io sono democristiano, i toni di De Luca non sono i miei. Certo la guerra istituzionale non può durare in eterno».

Poi arriva De Luca, che si fa spazio tra la calca di fotografi e giornalisti. «Chiediamo che entro la settimana prossima si firmi il patto di coesione. Non aspetteremo altro tempo» dice minaccioso il governatore. Che aggiunge: «Grazie per questa splendida manifestazione per contrastare ipotesi di autonomia e lo sblocco dei fondi di sviluppo e coesione. Noi siamo per l’Unita d’Italia, per un corpo solo e un’anima sola – afferma il governatore – Non vogliamo guerre fratricide. Siamo con il Nord a cui nessuno vuole togliere un euro. Ma il Sud deve recuperare divario perché altrimenti l’Italia non sarà competitiva. Basta col racconto infame per il quale al Nord c’è la virtù e al Sud i miserabili e i cialtroni». E ancora: «Questi presenti in questa piazza sono nemici dei cialtroni e di quelli che fanno clientele. Vogliamo combattere ad armi pari. Non potete far morire il Sud. Siamo di fronte a una legge truffa siamo qui per questo. La dignità del Sud non è in vendita men che mai quella della Campania e di Napoli. Meloni ha dimostrato disprezzo per il Sud».

Il video degli scontri con la Polizia e le parole di De Luca su Meloni

Poi dopo l’intervento dal palco il governatore scende e si mette alla testa di un corteo spontaneo dei sindaci presenti in piazza, che si muove alla volta de Ministero per gli Affari europei e le politiche di coesione, in Largo Chigi, per chiedere un incontro, nonostante l’assenza del ministro Raffaele Fitto, impegnato in Calabria con la premier Giorgia Meloni per l’accordo di sviluppo e coesione. La “passeggiata presidenziale” guidata da De Luca con piglio quasi militare attraversa via del Corso dove una corsia è stata chiusa per consentire il passaggio. Poi arrivano sotto il palazzo del ministero e chiedono di essere ricevuti, ma a quel punto vengono bloccati dalla polizia. Il governatore protesta, perde le staffe e si avvia una trattativa, con toni molto accesi. A quel punto De Luca, con il suo mini corteo, si muove verso Palazzo Chigi. Qua nuovo scontro, stavolta quasi fisico, con la polizia che cerca di allontanare i manifestanti.

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