Ospite a DiMartedì, Bersani ha fatto una lucida analisi di quella che è l'esperienza al governo di Giorgia Meloni.
Ospite a DiMartedì, Bersani ha fatto una lucida analisi di quella che è l’esperienza al governo di Giorgia Meloni. Sentite Bersani: “Questo mito della Meloni verrà disvelato: fa benissimo il mestiere che faceva prima, cioè la capa dell’opposizione e di un partito. Dopodiché, governare non è il suo mestiere. La comunicazione della Meloni è sempre stata efficace ma lo scontro tra propaganda ed esecuzione è evidente. Parlano i fatti non le ideologie politiche: conquistato il più alto scranno del governo Meloni ha immediatamente cambiato atteggiamento rispetto a quanto dall’opposizione giudicava in modo del tutto negativo l’operato di Mario Draghi, muovendosi in piena continuità. L’esempio di ieri è lampante: frasi ad effetto per accusare i sindaci e i governatori campani di non saper lavorare e reprimendo la manifestazione contro la riforma dell’autonomia differenza. Per rispondere però nel merito delle questioni sollevate ieri serve competenza: in questo governo esistono i tecnici o ci sono solo persone fedeli che dicono sempre di sì?” si chiede Bersani da Floris.
L'affondo di Bersani
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“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Non è la prima volta che Bersani usa delle metafore per spiegare il suo punto di vista. «L’autonomia differenziata è il maiale di prosciutti di Calderoli, ne ha un allevamento». L’ultima battuta-metafora di Pier Luigi Bersani, ospite il 23 gennaio a Otto e mezzo su La7, è stata però articolata meglio. Era dedicata a Roberto Calderoli, ministro leghista padre della prossima legge sull’autonomia differenziata ma anche del famoso Porcellum, meccanismo elettorale da lui inventato nel 2005. Due capitoli, ha ricordato l’ex ministro, legati dal maiale. «Per Calderoli, insomma, il maiale è tutto nei prosciutti», ha detto infatti, «nel senso che si sa che non esiste, ma evidentemente lui deve averne un allevamento. Sono vent’anni che, ogni volta che presenta una legge, dice che guadagnano tutti. Gli inglesi dicono win win. In Emilia-Romagna diciamo invece “maiale tutto di prosciutti”».
Bersani, come si sa, non è certo nuovo nel dire frasi colorite. «Siam mica qui a smacchiare i giaguari» è tra le più ricordate, risalente al 2013 dopo la cosiddetta «non vittoria» elettorale. «Se bevi l’acqua dal pozzo non dimenticarti chi ha scavato quel pozzo», espressa nel 2014 in riferimento all’atteggiamento di Matteo Renzi “rottamatore”. «Tu vuoi un tortello a misura di bocca», rivolto ancora a Renzi, nel 2016. «Chi vuol fare i conti con Conte deve aspettare un attimo, deve trattenere l’orgasmo>, nel gennaio 2021. «O vinciamo noi o vincono loro, il meccanismo è quello, qui vince chi arriva prima», detta nel febbraio 2013 nel corso della campagna elettorale per le Politiche. «Ci hanno levato la briscola e siamo rimasti col due in mano», a proposito di scelte economiche ritenute sbagliate, nel 2019. «Siam mica qui a pettinare le bambole», nel 2012 alla festa del Pd a Sesto San Giovanni (Milano). «La mucca nel corridoio sta bussando alla porta», nel 2022 riferito alla destra che cresce nei consensi. «Se piove, piove per tutti», nel 2021. Questa destra è come il pedalò, sta fuori se c’è il sole ma quando piove ha dei problemi», nel settembre 2023 sul governo Meloni.