Il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri ha avuto un piccolo battibecco con Delmastro di Fratelli d'Italia. Il video.
Il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri ha avuto un piccolo battibecco con Delmastro di Fratelli d’Italia. “Sullo sconto di 70 giorni l’anno proposto dall’onorevole Giachetti per buona condotta, ricordatevi che i detenuti modello sono i capi mafia, non gli straccioni” spiega Gratteri durante un convegno a Roma. Risponde il sottosegretario alla Giustizia Delmastro: “Si può e si deve coniugare benefici con durezza, in questo momento al Dl Sicurezza c’è l’istituzione del reato di rivolta in istituto penitenziario e istigazione di rivolta, c’è allo studio una misura per negare i benefici a chi aggredisce personale di polizia penitenziaria”. Gratteri ribatte: “Non volevo una risposta politica”. E il sottosegretario: “Se questo viene preso come punto di partenza si può discutere anche d’altro”. Gratteri: “Quindi è trattabile? Si ricordi che lo sconto non lo avranno solo i poveracci”.
E sui cellulari ai detenuti...
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Il procuratore di Napoli ha poi lanciato l’allarme sull’eccessiva presenza di cellulari nelle carceri italiane. “C’è un’emergenza telefonini in carcere”, ha affermato Gratteri durante un convegno a Roma. “In ogni carcere ci sono mediamente 100 telefoni. Ho chiesto dei jammer almeno per le carceri di massima sicurezza, ma la risposta è stata: ‘Come parla la penitenziaria?’ Ma la penitenziaria non ha i telefonini!”. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove ha risposto alle preoccupazioni di Gratteri annunciando nuove misure:
Schermare gli istituti penitenziari d’Italia, creando delle “white list” riservate ai cellulari degli agenti della polizia penitenziaria. Negare benefici a chi aggredisce gli agenti della penitenziaria in carcere. Delmastro ha inoltre sottolineato l’inaccettabilità del fatto che: i detenuti, persino nei minorili, utilizzino i cellulari per raccontare la loro vita carceraria sui social come fossero dei rapper. Le misure annunciate da Delmastro mirano a contrastare l’introduzione di cellulari nelle carceri. Chissà se queste cose verranno messe in pratica dal governo.