In collegamento a Otto e mezzo, Andrea Scanzi ha detto che Meloni e Salvini sono ai minimi storici: ecco cosa si aspetta in Sardegna.
In collegamento a Otto e mezzo, Andrea Scanzi ha detto che Meloni e Salvini sono ai minimi storici: ecco cosa si aspetta in Sardegna. Sentite Scanzi. “Il centrodestra è molto più unito del centrosinistra e ci vuole poco, ma da qui a dire che siano coesi e granitici come ha lasciato intendere oggi la Meloni. No, io credo fermamente che Meloni e Salvini abbiano rapporti ai minimi storici e credo che Salvini sarebbe forse anche un po’ contento se domenica perdessero le elezioni, perché a quel punto Salvini ricomincerebbe a prendere un po’ di peso nella maggioranza.
Il ragionamento di Scanzi
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Perché ovvio che nelle ultime settimane, negli ultimi mesi, la Meloni giustamente stia decidendo tutto dentro al governo, ha deciso questo candidato e in vista delle Europee a giugno vuole fare il vuoto, non solo nei confronti dell’opposizione, ma anche dentro
il centrodestra. Detto questo, se perdono domenica in Sardegna non cade il governo, non si avranno delle rivoluzioni. Sicuramente sarebbe il primo ostacolo di Meloni da quando è al governo, quello che sta succedendo ed è successo in Sardegna è esattamente in versione “bonsai”, lo dico con profondo affetto nei confronti della Sardegna, ma in piccolo quello che può capitare anche in futuro, con quest’alleanza PD-M5S che rischia di vincere se va unita.
Però effettivamente anche su scala nazionale c’è una buona parte di elettorato e di partito democratico di cinque stelle e di alleanza di sinistra che crede nel campo largo. I vari Calenda e Renzi, invece, aspettano che la Todde perda per poter dire a Schlein ‘hai sbagliato torna a fare quello che vogliamo noi’, quindi ad oggi secondo me rischia di più il centrosinistra proprio perché potrebbe essere un conto unico mortale ma molto forte al campo largo inteso proprio come lo vedi anch’io” conclude Scanzi nel suo ragionamento.
