Manganellate Pisa, M5S sbugiarda il governo in Aula [IL VIDEO]

Alla Camera la deputata del M5S Vittoria Baldino ha attaccato il governo dopo gli scontri avvenuti a Pisa. Il video.

Alla Camera la deputata del M5S Vittoria Baldino ha attaccato il governo dopo gli scontri avvenuti a Pisa. Baldino si è rivolta direttamente al ministro dell’Interno Piantedosi, che era stato convocato alla Camera per riferire sulle manganellate della Polizia ai manifestanti. “Lei ministro ha perso l’occasione per prendere atto della sua manifesta e plateale inadeguatezza. Al suo posto, come prima cosa in quest’Aula, vedendo i ragazzi sugli spalti, avrei chiesto scusa per come lo Stato risponde alla loro domanda di diritti e di pace. Lei qui ha riportato un’algida ricostruzione dei fatti ma le immagini hanno fatto il giro del mondo; lei è venuto qui a pavoneggiarsi per non vietare le manifestazioni, nostro diritto costituzionalmente garantito, e ad accusare chissà chi di fare processi sommari a forze dell’ordine, a chi si riferiva?”.

L'affondo di Vittoria Baldino

“Processi sommari come quelli che fa lei sentenziando che se i ragazzi sono stati manganellati è perché non dovevano essere in quella piazza o perché non hanno rispettato le regole. Dire che se i ragazzi hanno preso i manganelli la colpa è loro, è un po’ come dire che se i migranti di Cutro sono morti è perché non dovevano partire o che se vado in gito ubriaca trovo il lupo che mi può stuprare”, continua Baldino che poi cita le parole del presidente Mattarella “quando riferendosi proprio a lei ministro, ha ricordato che l’autorevolezza non si misura con i manganelli e che usare i manganelli contro i ragazzi è un fallimento.

Lei ministro oggi avrebbe dovuto prendere atto di quel fallimento e chiedere scusa”. “Ministro non rida, non c’è nulla da ridere: qual è la democrazia che avete in mente?“, conclude Baldino chiedendo che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni “che non perde occasione per ostentare coraggio e metterci la faccia, venga in Aula, non scappi trincerandosi dietro la figura del ministro dell’Interno” conclude Baldino.

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