Gemiti in diretta durante un convegno dell’antimafia, ma poi arriva la risposta – IL VIDEO

Durante un convegno con il procuratore Cantone in Antimafia, si sono sentiti dei gemiti da qualcuno collegato da remoto. Poi la risposta.

Durante un convegno con il procuratore di Perugia Cantone in Antimafia, si sono sentiti dei gemiti da qualcuno collegato da remoto. Tutto accade all’improvviso, mentre stava parlando Andrea Orlando. In sottofondo si ode una specie di gemito che poi si ripete. A quel punto cala il silenzio in aula e il deputato del Pd smette di parlare, commentando l’inaspettato fuorionda con: “Stiamo forse interrompendo qualcosa di importante…” E giù risatine dal pubblico in sala. Trovate il video del divertente fuorionda in fondo a questo articolo.

Cosa ha detto Cantone in Commissione Antimafia

Immediata la risposta del giornalista Ermes Antonucci, che ha commentato il video inizialmente pubblicato dal collega Marco Billeci di Fanpage. Dall’Antimafia riferiscono che si trattava di lamenti da parte di un parlamentare del Pd gravemente malato. Ecco il tweet “incriminato”:

“Il mercato delle Sos non si è fermato. Abbiamo una prova clamorosa: durante la prima fuga di notizie, a un certo punto su un giornale è uscito un riferimento a una Sos su un imprenditore (Gaetano Mangione, ndr) che avrebbe avuto a che fare con il ministro della Difesa. Ebbene, quella Sos non era stata vista da Striano, ed è stata consultata proprio nei giorni in cui usciva quell’articolo di giornale. Quando c’era la massima attenzione sul tema, c’era qualcuno che continuava a vendere sottobanco le Sos“. Il procuratore di Perugia Raffaele Cantone usa toni preoccupati di fronte alla Commissione parlamentare Antimafia, da cui ha chiesto di essere ascoltato a proposito dello scandalo degli accessi abusivi ai database segnalazioni di operazioni sospette, per cui sono indagati il tenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano e il pm della Dna Antonio Laudati.

Cantone riprende l’audizione di mercoledì del Procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, secondo cui è difficile immaginare che Striano abbia fatto tutto da solo: “Si è parlato del tema dei mandanti e dei registi esterni. Condivido integralmente le parole del procuratore antimafia sul fatto che i numeri lascino pensare ci sia altro dietro”, afferma. Il conto degli accessi, infatti, “è eccessivamente elevato e rende evidente che in quattro anni gli atti consultati sono stati tantissimi. I numeri inquietano perchè sono davvero mostruosi“, sottolinea.

Già, perché, in base a quanto ricostruito dalle indagini, gli accessi abusivi compiuti da Striano sono stati ben più degli 800 di cui si è parlato finora: “Dal 1° gennaio 2019 al 24 novembre 2022, Striano ha consultato 4.124 Sos all’interno della Banca dati Siva, un numero spropositato. Digitando il nominativo, ha cercato 1.531 persone fisiche e 74 persone giuridiche solo per quanto riguarda le Sos”. Inoltre, “ha cercato 1.123 persone sulla banca dati Serpico (piattaforma che contiene le informazioni tributarie, ndr): ma le ricerche potrebbero essere anche tremila, perché i nomi possono essere digitati più volte. E ha effettuato 1.947 ricerche sulla banca dati Sdi”.

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