Ieri al centro della puntata di “Accordi&Disaccordi”, noto programma di “Canale Nove”, l’analisi di Nicola Gratteri e Marco Travaglio sull’arresto di Messina Denaro e le rivelazioni di Baiardo.
Gratteri afferma: “procuratore un arresto singolare senza manette i carabinieri non erano Incappucciati ricordiamo quello di Totò Riina che era un arresto molto diverso però di questo qualcuno ha azzardato dire che Cosa Nostra è finita è un azzardo troppo ampio”, continua: “Io non sono un esperto di cosa nostra ma per quello che può essere la mia esperienza cosa nostra si è trasformata come tutte le mafie. Le mafie si evolvono ogni giorno cambiano mutano col mutare sociale le mafie vi esistono perché interagiscono con la società se non interagissero con la società sarebbero criminalità organizzata criminalità comune gangsterismo le mafie esistono perché interagiscono ma man mano che muta la società mutano anche le mafie quindi quella cosa nostra non c’è più c’è un’altra cosa nostra che ci somiglia sempre più le mafie ci somigliano sempre più perché sempre più le mafie sono perfettamente inserite nel tessuto sociale economico e soprattutto frequentano i salotti buoni quindi le mafie non sono più emarginate le mafie non vengono più usate come venivano usate fino agli anni 70-80 ora i mafia non si fanno più usare le mafie sono più forti del potere legale e quindi chiedono mercanteggiano quando parliamo di elezioni il candidato si presenta sul campo sul territorio quattro cinque mesi prima delle elezioni il capomafia è presente a 365 giorni l’anno come abbiamo visto quindi dà risposte il capo mafia è disposto a tutto quello che vogliamo. Il politico è presente solo in quei mesi quindi è meno credibile agli occhi del popolo rispetto al capomafia e allora la gente segue più il capo mafia che non il popolo noi abbiamo visto i filmati in televisione è stata una manifestazione in favore delle forze dell’ordine in favore contro la mafia hanno contato 24 persone in un paese medievale e quanti erano 30.000 in un paesino 30.000 abitanti c’erano 24 persone questo si questo spiega sì che la gente ha paura timore ma anche ma anche che forse lo Stato dal punto di vista sostanziale rispetto a quello che dovrebbe fare rispetto a quelli che sono le risposte che la risposta la gente chiede non ci sono o non ci sono stati e quindi è la gente pensa vede quel soggetto come il modello vincente lo vede ricco elegante quindi i giovani si ignoranti soprattutto ignoranti soprattutto incolti si immedesimano in quel personaggio” conclude.
Nel corso della puntata interviene anche Marco Travaglio: “morto un boss se ne fa sempre un altro tanto più se il boss ha una certa età e una malattia non so se sia terminale o comunque gravissima e quindi mette in conto il fatto che deve preparare la successione certamente come non si trovano le carte in quelli che noi chiamiamo covi che vengono ormai perquisiti in diretta pensiamo se stessero perquisendo la casa di un signore o di un colletto bianco in Parlamento si strillerebbe alla violazione della legge Cartaria invece è Messina Denaro quindi si può fare tutto si può anche dire dove ha le metastasi però al di là di questo come non si trovano le carte perché ha avuto tutto il tempo di preparare quel momento così siamo certi che ci sono i successori sappiamo anche che non c’è più una cupola piramidale come quella descritta da Buscetta quella è finita con Riina e Provenzano probabilmente non so se Gratteri ne sa più di me ma vista l’efficacia dell’organizzazione della ‘ndrangheta che è molto più orizzontale e molto più parcellizzata probabilmente anche cosa nostra non ha più un capo unico con gli altri sotto per questo io temo che questa cattura importantissima non avrà delle conseguenze certamente non è un colpo mortale per cosa nostra se cosa nostra è viva lo è adesso come lo era un mese fa se cosa nostra è morta lo è adesso come lo era un mese fa ma non credo che per la sopravvivenza di cosa nostra questo cambi nulla a meno che naturalmente questo signore per ragioni di salute familiari che ne sappiamo il rapporto con la figlia e tutto non faccia la sorpresa e non decida di parlare ma sarebbe il primo capo vero di quel livello che lo fa ha fatto” conclude.
“Ma e la cosa imbarazzante che noi abbiamo un ministro che parla come un “umarell” ai cantieri sai quei vecchietti che essendo in pensione vanno ai cantieri e se la contano danno lezioni agli operai ai capi mastri e per quella la draga scava Lisa e vai là ecco lui parla con la stessa genericità e incompetenza intanto cosa ne sa lui sei mafiosi parlano non parlano di reati visto che lo dovrebbe sapere Gratteri forse glielo dovrebbe chiedere a De Lucia… Lo dovrebbe chiedere c’è un procuratore nazionale antimafia per quanto riguarda l’argomento Baiardo afferma: “uomo fedelissimo di Graviano sapeva probabilmente prima che la sapessero I magistrati e gli investigatori perché tra capi mafia si sa se uno di quel livello si sta facendo la chemioterapia è Baiardo lo sapeva Baiardo che al di là ha ragione Gratteri non bisogna fare chiacchiere da bar ma è Baiardo sicuramente sapeva perché lo sapeva Graviano che Messina Denaro era malato i magistrati hanno dovuto lavorare mesi e mesi per riuscire a capire che malattia dov’era dove faceva la chemio eccetera e quelli lo sapevano già ci sono due livelli nelle istituzioni questi parlano con personaggi delle istituzioni che sanno benissimo anche dove sta Messina Denaro poi come ci sono i poveri magistrati onesti e i poveri Carabinieri poliziotti finanzieri onesti che devono spaccarsi il deretano per riuscire a capire quello che alcuni esponenti delle istituzioni sanno ma non dicono la storia della trattativa che cos’è la storia di magistrati che davano la caccia a Riina e non sapevano che dietro di loro il rosso trattava con Riina quella storia lì dovrebbe insegnarci che lo stato ha più livelli non sono mica tutti i servitori dello Stato quelli pagati dallo stato ci sono i Gratteri e poi c’è qualche spia che sicuramente sa dove è il latitante che Gratteri deve ancora catturare“ conclude Travaglio.