A Di Martedì si è sfiorata la rissa tra Alessandro Di Battista e Italo Bocchino. Sentite cosa dice sulla Santanchè.
A Di Martedì si è sfiorata la rissa tra Alessandro Di Battista e Italo Bocchino. Sentite cosa dice sulla Santanchè. Ma partiamo proprio dalle parole di Italo Bocchino sulla Santanchè. Parlando del caso Santanchè, il direttore de Il Secolo d’Italia si è lasciato andare ad un’affermazione che di sicuro scatenerà una marea di polemiche. Sentite cosa ha detto: “Per Santanchè non vale la presunzione d’innocenza, perché donna, di destra e figa”. Questa la teoria dell’ex esponente di centrodestra sul fatto che la ministra fosse a conoscenza che le sue società avevano fatto lavorare i dipendenti nonostante fossero in cassa integrazione a causa del Covid.
La rissa sfiorata con Di Battista
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Poi, sempre durante il corso della trasmissione di Giovanni Floris, c’è stato scontro durissimo tra Alessandro Di Battista e Italo Bocchino sul presidente del Senato Ignazio La Russa. L’ex deputato del M5S parte subito all’attacco: “Per me è politicamente indegno a ricoprire la presidenza del Senato, la seconda carica dello Stato”. “Vergognati per queste parole, vergognati!”, lo interrompe Bocchino. “Devi avere rispetto per le istituzioni, vergognati”, rimarca ancora il direttore de Il Secolo d’Italia. “Lasciamolo parlare”, interviene il conduttore, che ferma dunque Bocchino.
Quindi Alessandro Di Battista prosegue e insiste: “Ignazio La Russa fu ministro della Difesa durante il peggior tradimento della storia della Repubblica italiana quando il governo di centrodestra con Berlusconi e l’appoggio” dell’allora presidente della Repubblica Giorgio “Napolitano avallarono quell’intervento militare infame sulla Libia di Gheddafi”. E ancora, prosegue Dibba: “Un uomo che ha tradito gli interessi nazionali a vantaggio della Total e a discapito dell’Eni non dovrebbe ricoprire quel ruolo e su questo stanno zitti perché sanno che dico la verità”. Quindi conclude: “Oggi la seconda carica dello Stato ha tradito gli interessi nazionali da ministro della Difesa e paghiamo ancora oggi le conseguenze di quella guerra”.