Il ministro della Giustizia Nordio ha rilasciato un'intervista shock al Corriere della Sera. Sentite cosa ha dichiarato.
Il ministro della Giustizia Nordio ha rilasciato un’intervista shock al Corriere della Sera. Sentite cosa ha dichiarato. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha risposto alle proposte del procuratore di Napoli Nicola Gratteri riguardanti l’ipotesi di sottoporre i politici a test sull’assunzione di droga e alcol. Nordio, intervenendo su queste questioni, ha adottato un tono cauto, ribadendo la sua disponibilità a sottoporsi al test antidroga, ma esprimendo riserve riguardo ai controlli sull’alcol. “Una cosa è guidare ubriachi, una cosa è concedersi uno spritz”, ha sottolineato il Guardasigilli.
Il botta e risposta con Gratteri
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In risposta alla provocazione del procuratore Gratteri, Nordio ha fatto riferimento alla pratica già adottata da Giorgia Meloni nel 2021, quando la leader politica sottopose tutti i suoi parlamentari al test antidroga. Tuttavia, Nordio ha chiarito che sul tema dell’alcol va adottato un approccio più cauto, considerando anche le sue radici nella terra del prosecco.
Nordio ha affrontato la questione non solo dal punto di vista pratico, ma anche storico, citando il celebre esempio di Winston Churchill. Quest’ultimo, primo ministro britannico durante la seconda guerra mondiale, è stato ricordato da Nordio per la sua abitudine di pasteggiare a champagne e consumare brandy come dopocena. Inoltre, Nordio ha sottolineato che già in passato si era paragonato alla figura di Churchill, citando un episodio in cui difese l’età media dei componenti del governo con riferimenti storici.
In questo dibattito su alcol e droga nei test per i politici, Nordio ha quindi delineato una posizione che cerca di bilanciare la necessità di responsabilità pubblica con la tutela delle libertà individuali e le tradizioni culturali. Tra le risposte alle domande del Corriere, spunta l’inequivocabile: “Se mi vietassero di bere, potrei dimettermi”. A voi i commenti!