In vista della campagna elettorale per le elezioni europee di giugno, c'è un problema per la par condicio. Ecco cosa è successo.
È successa una cosa molto grave che avrà ripercussioni importanti in vista delle Europee di giugno. In soldoni, i membri del governo potranno stare di più in tv per la campagna elettorale. L’emendamento di maggioranza sull’informazione governativa – a firma di Francesco Filini (Fratelli d’Italia), Giorgio Maria Bergesio (Lega) e Maurizio Lupi (Noi Moderati) – approvato in serata in Vigilanza Rai sostiene che per “i programmi di approfondimento informativo” il principio di par condicio – cioè quel criterio che nei media viene utilizzato per consentire a tutte le parti politiche un’adeguata ed equa visibilità – “faccia in ogni caso salvo il principio e la necessità di garantire ai cittadini il diritto a una puntuale informazione sulle attività istituzionali e governative”. Con questa linea, secondo l’opposizione, si garantirebbe maggiore spazio agli esponenti del governo di centrodestra, limitando quello per le forze di opposizione. In particolare secondo Angelo Bonelli, dell’Alleanza Verdi e Sinistra, con questa delibera il centrodestra “sancisce l’occupazione del governo e della stessa maggioranza degli spazi televisivi Rai”. Per gli esponenti del Movimento Cinque Stelle in commissione, invece, la maggioranza “stravolge la delibera azzoppando i presidi della par condicio”.
Cosa succede in vista delle Europee
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“Non era mai successo che una maggioranza di governo per dare più spazio in Tv ai suoi ministri e sottosegretari si votasse da sola, dopo averlo stravolto, il regolamento della par condicio messo a punto dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni’‘, ha aggiunto Sandro Ruotolo, il responsabile Informazione del Pd. “Quello che è successo ieri sera non ha precedenti. Per la prima volta da quando è stato varato il regolamento nel 1993, la par condicio non garantisce più il corretto svolgimento della campagna elettorale nella Tv pubblica perché consente a ministri e sottosegretari di aggiungersi ai rappresentanti della maggioranza negli ultimi giorni della campagna elettorale, in questo caso per le elezioni Europee dell’8 e 9 giugno, con la scusa delle loro attività istituzionali. Un atto di forza grave e pericoloso. I rappresentanti della maggioranza in commissione sono andati oltre la decenza. Le opposizioni hanno votato compatte contro gli emendamenti presentati in commissione”, ha poi proseguito.
Infine, Ruotolo ha concluso: “Prendiamo atto, come Partito Democratico, che la presidente Meloni considera la Rai cosa sua. Da oggi avremo due regolamenti per la par condicio. Uno redatto dall’Agcom per le emittenti private e l’altro scritto nelle stanze di palazzo Chigi per l’emittente pubblica. Dunque, la questione del controllo politico sull’informazione nel nostro Paese è sempre più drammatica. L’articolo 21 della Costituzione è a rischio. Non si cambiano le regole mentre è in corso la campagna elettorale”.