Nell'ultimo sondaggio di Piazzapulita è stato chiesto agli italiani chi è il preferito tra i leader politici. Ecco la classifica.
Oggi torniamo a parlare di sondaggi ed in particolare del gradimento dei leader politici. Durante l’ultima puntata di Piazzapulita, infatti, è stato chiesto agli italiani chi fosse il loro leader di partito preferito. Ebbene, un po’ a sorpresa (ma fino a un certo punto), in vetta alla classifica c’è Giuseppe Conte del M5S con il 39,4% delle preferenze. Seguono l’attuale presidente del consiglio Meloni al 38,5%, poi Tajani (al 32,1%), Schlein (28,4%), Bonino (25,9%) e Salvini (24,4%). Più staccati Calenda (22%), Fratoianni (16,6%) e Renzi (15,2%).
I preferiti degli italiani
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Lo strappo a Bari di Giuseppe Conte continua a infiammare la politica italiana. Conte detta le condizioni a Elly Schlein per trasformare il Partito democratico e “liberarlo da capibastone e cacicchi” e ritrovare l’intesa e l’invito a “cambiare il Pd prima che il Pd cambi lei”. La segretaria dem lo accusa di inaffidabilità per la sua decisione di annullare le primarie per la scelta del candidato sindaco di Bari dopo la nuova indagine sul voto di scambio. “Una scelta unilaterale. Così si aiuta la destra”, il suo commento. Una settimana di accuse reciproche e screzi tra Pd e M5S che scatenano reazioni interne con ripercussioni nei consensi.
Intanto Calenda ha commentato quanto accaduto in Puglia, offendendo Conte e i 5 Stelle. Sentite cosa ha avuto il voraggio di dire: “Sono sempre stato abbastanza critico sul sistema di potere che c’è in Puglia, soprattutto sulle posizioni di Emiliano sull’Ilva e sulla Tap. Però qui c’è una grande ipocrisia di fondo, perché i 5 Stelle in quella giunta regionale ci stavano. E allora la verità è che l’unico obiettivo che ha Conte è quello di disintegrare il Pd in modo che alle prossime elezioni sarà lui il capo della coalizione di centrosinistra. Questo continuo a ripeterlo agli amici del Pd, ma sono fattacci loro. Dopodiché, siccome io penso che i 5 Stelle siano una iattura per l’umanità, non me ne frega niente“. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, ospite di 24 Mattino (Radio 24), commenta lo strappo avvenuto nella giunta regionale pugliese tra il M5s e il Pd, non risparmiandosi i suoi soliti attacchi alle due forze politiche.