Censura in Rai? Ecco cosa hanno deciso sul 25 aprile

Sta succedendo di tutto in Rai dopo che è stato censurato il monologo di Scurati del 25 aprile. E Serena Bortone...

In queste ore si è scatenato un acceso dibattito intorno alla presunta censura nella trasmissione “Che sarà”, condotta da Serena Bortone su RaiTre. Tutto ha avuto inizio con l’annuncio su Instagram della stessa Bortone riguardo alla prevista partecipazione dello scrittore Antonio Scurati con un monologo sul 25 aprile. Tuttavia, una rivelazione dell’ultimo momento ha sconvolto gli spettatori: l’intervento di Scurati è stato misteriosamente annullato. Bortone, visibilmente sconcertata, ha dichiarato di non essere riuscita a ottenere spiegazioni chiare né dalla dirigenza né da Scurati stesso. La sua amarezza è palpabile nel comunicato, in cui si impegna a fornire una spiegazione ai telespettatori, anche se essa stessa non è stata messa al corrente dei motivi della cancellazione.

Cosa c'entra la Bortone

Secondo fonti parlamentari riportate dal Corriere, il testo fornito da Scurati sarebbe stato considerato troppo schierato e inopportuno per il clima politico attuale. Di conseguenza, pur essendo stato proposto di presentare il monologo gratuitamente, Scurati avrebbe rifiutato, determinando così la sua esclusione dalla trasmissione. La Rai ha respinto le accuse di censura, sottolineando che la partecipazione di Scurati non è mai stata messa in discussione, ma ha annunciato accertamenti riguardo agli aspetti contrattuali ed economici della vicenda.

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere, con esponenti del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle che denunciano un tentativo di censura da parte della Rai. Anche il sindacato Unirai ha criticato le polemiche, mentre Usigrai ha accusato l’azienda di tentare di zittire Scurati. La situazione ha suscitato preoccupazione anche all’interno della Rai stessa, con membri del cdr della testata Approfondimento che parlano di una “deriva preoccupante” e evidenziano una serie di episodi che sollevano dubbi sull’autonomia editoriale dell’azienda.

Il caso ha suscitato un ampio dibattito anche sui social media e nella sfera politica, con proposte alternative come la lettura del monologo di Scurati da parte dei sindaci il 25 aprile, in segno di protesta contro la presunta censura. Insomma, la vicenda solleva interrogativi sulla libertà di espressione e sull’indipendenza editoriale dei media pubblici, richiamando l’attenzione su un tema cruciale per la democrazia.

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