Di Battista su Giorgia Meloni, la definizione shock: “È come Ponzio Pilato”

Ospite a "In altre parole" da Massimo Gramellini, Alessandro Di Battista ha definito Giorgia Meloni il nuovo Ponzio Pilato. Ecco perché.

Ospite a “In altre parole” da Massimo Gramellini, Alessandro Di Battista ha definito Giorgia Meloni il nuovo Ponzio Pilato. Ecco perché. “Ho visto che si è votato con una maggioranza schiacciante per l’ingresso ufficiale della Palestina nell’ONU e l’Italia si è astenuta. Che vergogna! Meloni è come Ponzio Pilato, anzi, addirittura più vergognosa astenendosi, era meglio votare contro a questo punto, ma il motivo è chiaro, non voleva far arrabbiare i padroni americani.

Salvini è diventato politicamente una macchietta, la Meloni senz’altro è scaltra, io alla Meloni un tempo riconoscevo, anche se non sono mai stato d’accordo con la grande maggioranza dei casi, quantomeno il coraggio politico. È già diventata una conformista! Ripeto, il suo silenzio indecente rispetto a una strage di bambini palestinesi la segnerà per sempre, perché la storia non dimentica nulla” spiega Di Battista nel suo intervento.

Il libro di Di Battista su Assange

Intanto ricordiamo che venerdì 17 maggio alle 20.30 al Teatro Orazio Bobbio, Alessandro Di Battista affronterà per la prima volta il palcoscenico da protagonista ripercorrendo le incredibili vicende del giornalista Julian Assange, fondatore del sito WikiLeaks, incarcerato “per aver fatto il suo lavoro: dare notizie”. Dalla pubblicazione dei documenti segreti che provano i crimini di guerra di diverse nazioni, Stati Uniti in testa, alle denunce subite passando per gli anni da rifugiato politico nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra fino all’arresto e alla detenzione nel carcere inglese di massima sicurezza di Belmarsh. Assange da 12 anni non vede la luce del sole e oggi rischia l’estradizione in USA e la galera a vita. Di Battista porta sul palcoscenico la sua storia, Assange. Colpirne uno per educarne cento, una storia dice “che riguarda la libertà di stampa in occidente, dunque la nostra stessa libertà. Il tutto nel silenzio assordante dei media mainstream divenuti ormai pavidi, indolenti, conformisti. Nel mondo alla rovescia è più grave svelare i crimini che commetterli”. Testi di Alessandro Di Battista; collaborazione di Luca Sommi; ricerche e contributi di Niccolò Monti; regia di Samuele Orini; scenografia di Giorgia Ricci; direzione della fotografia di Mauro Ricci.

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