Il 23 gennaio Peter Gomez è stato ospite “all’Aria che Tira” su La7. Ha espresso il suo pensiero riguardo le intercettazioni mafiose.
Il giornalista del “Fatto Quotidiano” ha dichiarato relativamente la posizione assunta dal ministro della Giustizia Nordio: “L’impressione, magari sbagliata, è che la privacy non sia un problema, finché scriviamo di Matteo Messina Denaro, delle sue malattie, delle sue amanti. Se cioè la privacy riguarda i poveri, i mafiosi e i terroristi, a nessuno frega niente delle intercettazioni”.
“Usciamo però da questa ipocrisia facciaMo un elenco di persone non intercettabili delle quali non ci possiamo occupare. Vi renderete conto che di quello che fa il pizzicagnolo o il tabaccaio non ci importa perché non fa notizia. La funzione di noi giornalisti, in mezzo a mille orrori, è quella di controllare i comportamenti delle classi dirigenti” continua il giornalista.
Gomez spiega le ragioni della raccolta firme del “Fatto Quotidiano”: “È partita perché Nordio con le sue frasi ha dimostrato oggettivamente di non conoscere né Cosa Nostra, né la ‘ndrangheta, forse perché faceva il Pm a Venezia e non si è occupato del fenomeno mafioso. Ha detto, insomma, cose non vere”.
Si sofferma sulle problematiche della giustizia: “Sappiamo tutti che la situazione della nostra giustizia è disastrosa. Come racconta oggi Luigi Ferrarella del “Corriere della Sera”, in alcuni uffici giudiziari sotto organico si sono ridotti a richiamare pensionati ottantenni da pagare a gettone. Si parla tanto del costo delle intercettazioni, che costano meno della metà rispetto a 10 anni fa. È possibile ridurre ancora la spesa? Certamente ma purtroppo il precedente Governo con l’esperta Cartabia ha annullato il listino unico Nazionale per la spesa delle intercettazioni. Se non avesse bloccato le tariffe, si sarebbe speso molto meno. Sappiamo anche che i processi hanno una durata intollerabile. Quindi, quello che ci saremmo aspettati da questa maggioranza e da Nordio è che partisse qualcos’altro per velocizzare la giustizia” conclude.