Durante un’ospitata a Tagadà, la trasmissione di La7 condotta da Tiziana Panella, Marco Travaglio non ha risparmiato parole dure nei confronti del G7, definendolo una “passerella” inutile e un palcoscenico per leader politici ormai superati.
Travaglio ha criticato l’inutilità di un vertice che, secondo lui, non produce decisioni concrete. Ha ironizzato sul fatto che i leader del G7 si credano ancora influenti nonostante la loro irrilevanza politica attuale. “Sono cadaveri che credono di essere ancora vivi perché nessuno li ha informati che sono morti”, ha detto, sottolineando che le vere decisioni mondiali vengono prese altrove, non a questi incontri.
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L’aborto e la legge 194
Il direttore del Fatto Quotidiano ha anche affrontato la polemica sull’aborto, esplosa durante il G7, evidenziando come sia impensabile che siano questi leader a decidere il futuro dell’aborto nel mondo. “Davvero pensiamo che l’aborto nel mondo lo decidano questi 7 cadaveri?”, ha domandato retoricamente, riferendosi all’idea che il destino della legge 194 sull’aborto in Italia possa essere influenzato da tali discussioni.
Travaglio ha affermato che, nonostante le dichiarazioni altisonanti, niente cambierà concretamente il giorno dopo. Ha evidenziato la difficoltà pratica di abolire la legge sull’aborto in Italia, suggerendo che, al massimo, si potrebbe rendere la vita più difficile a chi desidera avvalersene. Tuttavia, ha concluso che non sarà certo un G7 a determinare il futuro della legge 194.
Le critiche ai leader
Il giornalista non ha risparmiato critiche personali ai leader presenti al G7. Ha descritto Emmanuel Macron come un “cadavere ambulante” e Olaf Scholz come un leader che “quando si sveglia la mattina gridano tutti al miracolo”. Questo linguaggio colorito evidenzia il suo scetticismo sulla capacità di questi leader di incidere realmente sulla scena politica mondiale.
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