Durante l’ultima puntata di “Accordi & Disaccordi” su Nove, Marco Travaglio ha ironizzato sulla presenza dei soldati russi in Italia durante la pandemia, sottolineando l’assurdità e le contraddizioni della vicenda. Ecco una sintesi delle sue dichiarazioni: sotto troverete il video
“La guerra, dunque, ha dato il via alla caccia ai russi in Italia. Conosciamo Berlusconi che ricordiamo pappa e ciccia con Putin, aveva proposto per lui il Nobel per la pace. Salvini con la maglietta di Putin che diceva ‘ci vogliono più Putin e meno Mattarella’, e il suo braccio destro che andava a trattare nell’hotel di Mosca. Renzi autorizzò vendite di armi italiane alla Russia anche dopo l’embargo della Crimea e voleva levare le sanzioni. Entrò nel consiglio di amministrazione di una società russa di oligarchi. Meloni voleva togliere le sanzioni dicendo che la Russia è parte del nostro sistema di valori per l’identità cristiana contro il fondamentalismo islamico. Ma ora che il suo governo casca, si continua in Italia. I putiniani sono due: Salvini e Renzi. Salvini, è vero che hai detto la parola però.
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Ecco, accettò gli aiuti russi durante la pandemia. Perché non ci si dimentica della famosa missione di infermieri, medici, respiratori e mascherine all’ospedale di Bergamo. Orrore, spionaggio! Ecco, cosa spiavano esattamente quei medici e infermieri, che erano in realtà delle spie? Le versioni variano: una dice che spiavano il COVID per fare il vaccino, perché non avevano malati di COVID in Russia. Per studiare il virus, però il virus di Bergamo piaceva di più con un retrogusto di botte di rovere. Un’altra versione dice che spiavano la base NATO di Brescia. Ma con speciali cannocchiali dall’ospedale di Bergamo riuscivano a vedere qualcosa della base di Brescia. Una terza versione sostiene che volevano spiare addirittura la base NATO di Amendola, in Puglia, e la prova è che un medico aveva chiesto di visitare il santuario di San Nicola. Dicevano di stare a Bergamo, ma volevano andare a Bari perché così potevano vedere la base. Sempre con i loro telescopi elettronici alle orecchiette e alle cime di rapa.”
Con il suo consueto sarcasmo, Travaglio mette in luce le contraddizioni e le stranezze della politica italiana riguardo ai rapporti con la Russia. Le sue osservazioni non solo evidenziano i legami ambigui tra certi politici italiani e Mosca, ma anche le teorie complottistiche che circondano la presenza dei soldati russi durante la crisi sanitaria.
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