La Cassazione ha confermato oggi la sentenza di diffamazione aggravata per il quotidiano “Libero” a seguito dell’articolo offensivo intitolato “Patata bollente” rivolto all’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi.
In un post sui social media, Raggi ha commentato: “Vi ricordate l’articolo che mi riservò Libero dal titolo ‘patata bollente’? Nonostante i tentativi di argomentare e minimizzare in ogni grado di giudizio, anche la Cassazione oggi ha confermato quanto già stabilito sia dal Tribunale che dalla Corte d’Appello: quell’articolo dal contenuto sprezzante, sessista ed ingiustamente lesivo della mia reputazione ed onore è stato correttamente valutato come diffamazione aggravata!”.
L’ex sindaca ha sottolineato che le era stato chiesto più volte di chiudere la questione in maniera bonaria, ma ha scelto di perseguire fino all’ultimo grado di giudizio per cristallizzare la responsabilità penale dei giornalisti Vittorio Feltri e Pietro Senaldi, che non hanno mai offerto scuse per l’articolo pubblicato.
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Raggi ha evidenziato come l’articolo non abbia offeso solo lei, ma abbia colpito e coinvolto molte persone, in particolare donne, che si sono sentite solidarizzate con lei. “Voglio ringraziare ancora una volta tutti coloro che hanno dimostrato solidarietà e affetto. È una vittoria di tutti,” ha concluso Raggi.
La vicenda rappresenta un importante precedente nella lotta contro il sessismo e la diffamazione nella stampa italiana, sottolineando l’importanza di rispettare la dignità e l’onore di ogni individuo.