In un recente post su Facebook, Virginia Raggi, ex sindaca di Roma, ha espresso le sue preoccupazioni riguardo a diverse questioni politiche e amministrative che affliggono le città italiane. Raggi critica duramente le proposte di premierato e autonomie differenziate, affermando che queste misure potrebbero distruggere il Paese e che è fondamentale fermarle.
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Raggi focalizza la sua attenzione sulla necessità di interventi nelle città, dove la burocrazia, i tempi infiniti e le leggi inadeguate rappresentano ostacoli significativi per qualsiasi tipo di cambiamento. Sottolinea che da anni i sindaci di ogni colore politico, insieme all’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), richiedono la riforma del Testo Unico degli Enti Locali per eliminare la “responsabilità di ruolo”. Questa responsabilità, come evidenziato da Chiara Appendino, colpisce i sindaci indipendentemente dalla loro responsabilità diretta, creando situazioni di ingiustizia. Raggi stessa ha sollevato questa problematica in passato e chiede un dibattito urgente su questo tema per avviare rapidamente la riforma.
Inoltre, Raggi approfitta del suo post per chiarire alcune affermazioni che sono state interpretate erroneamente da media e analisti politici. Sottolinea di voler continuare a esprimere liberamente le sue opinioni senza che queste vengano usate strumentalmente per attaccare altre persone, in particolare Giuseppe Conte. Raggi ribadisce che la leadership del movimento non è in discussione, ma desidera discutere del futuro del movimento stesso, dei temi su cui concentrarsi e del posizionamento politico. Esprime il desiderio di poter avere queste discussioni in modo costruttivo, senza essere personalmente insultata.
ECCO COSA HA DETTO LA RAGGI:
“Altro che premierato e autonomie differenziate (che distruggeranno il nostro Paese e che noi dobbiamo assolutamente fermare)! Interveniamo sulle nostre città, dove tutti viviamo e dove fare qualsiasi rivoluzione si scontra con la burocrazia, tempi infiniti e leggi fatte male. Sono anni che i sindaci di ogni colore e l’Anci chiedono di riformare il Testo Unico degli Enti Locali per eliminare la “responsabilità di ruolo”, come l’ha correttamente chiamata Chiara Appendino, che colpisce i sindaci prescindendo da ogni responsabilità diretta. Un appello che ho fatto anch’io negli anni. Chiara sta subendo un’ingiustizia, le viene attribuita una responsabilità per atti e scelte che non sono dipesi da lei. Non è una questione di colore politico. L’iniquità di questa norma ha colpito e continuerà a colpire sindaci di ogni schieramento. Si apra un dibattito su questo tema e si proceda velocemente alla riforma!
Approfitto di questo spazio per chiarire anche un’altra cosa. Leggo da più parti ricostruzioni politiche e giornalistiche fantasiose, eppure mi sembrava di essere stata molto chiara nella mia intervista al Corriere. Lì, nel testo, c’è quello che penso e che rivendico con forza: voglio continuare a poter dire liberamente quello che penso, senza che questo diventi la scusa per attaccare strumentalmente altri. Nella fattispecie Conte. Per quanto mi riguarda, la leadership non è in contestazione. Diversamente, il futuro del movimento, i temi su cui ragionare, il modo in cui farlo e il posizionamento politico, questo si. Di questo vorrei ragionare, se ne siamo ancora capaci senza che per questo io debba essere insultata personalmente.”