Pino Aprile, noto giornalista e scrittore, ha recentemente criticato duramente i parlamentari del Sud Italia, accusandoli di votare contro gli interessi del Mezzogiorno. L’accusa è partita da un ordine del giorno approvato che prevede una retribuzione inferiore per gli insegnanti meridionali, una decisione che, secondo Aprile, danneggia ulteriormente una regione già afflitta da disparità economiche e sociali.
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Aprile sottolinea l’ipocrisia di questi parlamentari che, una volta tornati a casa, vengono acclamati dai loro elettori, ignari delle scelte politiche dannose fatte dai loro rappresentanti. Secondo lo scrittore, questa dinamica si basa sulla manipolazione dell’ignoranza o sulla rassegnazione degli elettori, che vedono la loro condizione come immutabile e sperano di ricevere qualche briciola di beneficio da questi rappresentanti sottomessi a poteri superiori.
In un attacco mirato, Aprile menziona Raffaele Fitto, ministro salentino, accusandolo di aver proposto di utilizzare i fondi di coesione e sviluppo destinati al Sud per favorire il progetto di autonomia differenziata, promosso da Roberto Calderoli, ministro leghista noto per le sue posizioni razziste e attualmente sotto processo per razzismo. Aprile denuncia che questo progetto di autonomia differenziata è stato concepito per penalizzare ulteriormente i meridionali.
La critica di Aprile non risparmia nessuna maggioranza di governo, sostenendo che, indipendentemente dal colore politico, i parlamentari del Sud hanno spesso agito contro gli interessi del Mezzogiorno. Questo comportamento, secondo Aprile, è una prova della follia del sistema politico italiano, dove i rappresentanti eletti del Sud finiscono per votare e lavorare contro la propria terra.
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