Sono passati 341 giorni dallo scoppio della guerra in Ucraina è ancora la partita delle armi ad alzare la tensione sul conflitto.
La posizione Usa appare chiara, non forniranno caccia F-16 all’Ucraina per contrastare l’aggressione militare della Russia.
Il commento di Biden arriva all’indomani della presa di posizione del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha escluso l’invio di aerei da combattimento a Kiev. Sempre ieri, invece, il Presidente Francese Emmanuel Macron ha affermato che “nulla è escluso” quando si tratta di fornire sostegno all’Ucraina. Le autorità ucraine hanno affermato di avere bisogno dei jet per prendere il controllo dello spazio aereo, contro l’aggressione della Russia.
Gli F-16 Fighting Falcons sono ampiamente considerati uno dei jet da combattimento più affidabili al mondo e sono utilizzati anche da altri paesi, come il Belgio e il Pakistan. Sarebbero un aggiornamento significativo rispetto ai jet da combattimento dell’era sovietica attualmente utilizzati dall’Ucraina, realizzati prima che il paese dichiarasse l’indipendenza dall’Urss più di 30 anni fa. Tuttavia, Biden ha ripetutamente respinto le richieste dell’Ucraina per i jet, concentrandosi invece sul fornire supporto militare in altre aree.
La scorsa settimana gli Stati Uniti hanno annunciato che avrebbero fornito a Kiev 31 carri armati Abrams, mentre Regno Unito e Germania hanno promesso un sostegno simile. In particolare, la decisione di Washington ha di fatto sbloccato lo stallo a Berlino, che ha annunciato l’invio di carri armati Leopard 2.