La Premier italiana, Giorgia Meloni, ha recentemente affrontato il tema della possibile privatizzazione della RAI e la riforma della sua governance durante un punto stampa a Pechino, a margine di un incontro con il presidente cinese Xi Jinping. Questo evento ha acceso un dibattito sulla direzione futura del servizio pubblico radiotelevisivo italiano.
La Posizione di Meloni sulla Privatizzazione della RAI
Meloni ha risposto alle indiscrezioni sulla privatizzazione della RAI affermando di non avere nulla da dichiarare in merito. Ha sottolineato di non volere una “TeleMeloni”, indicando che non ha intenzione di trasformare la RAI in uno strumento di propaganda personale. Tuttavia, ha confermato la necessità di affrontare la questione delle nomine, dato che la presidente della RAI si è recentemente dimessa. Meloni ha dichiarato di essere aperta a discutere una riforma della governance, sebbene non abbia difeso strenuamente la legge attuale, introdotta dal governo Renzi nel 2015.
Le discussioni sulla privatizzazione della RAI e sulla sua governance sono emerse in seguito a una lettera inviata da Meloni alla Commissione Europea. La premier ha chiarito che non ci sono frizioni con Bruxelles e ha ribadito che le critiche riportate nel rapporto della Commissione provengono principalmente da alcuni media italiani come “Domani”, “Il Fatto Quotidiano” e “Repubblica”. Meloni ha accusato questi giornali di strumentalizzare il documento tecnico della Commissione per attaccare il suo governo.
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#### Considerazioni sulla Libertà di Stampa
In merito alle accuse di minaccia alla libertà di stampa, Meloni ha difeso il diritto dei politici di querelare per diffamazione, sottolineando che queste azioni non costituiscono intimidazione verso i giornalisti. Ha evidenziato che anche lei ha presentato querele quando era all’opposizione, e ha accusato la sinistra di tentare di utilizzare il servizio pubblico come strumento di partito.
La Reazione del M5S
Elisa Scutellà, capogruppo del Movimento 5 Stelle nella commissione Politiche Ue di Montecitorio, ha duramente criticato le dichiarazioni di Meloni. Scutellà ha affermato che le repliche della premier alle accuse europee confermano i rischi per la libertà di stampa in Italia. Ha descritto la reazione di Meloni come antidemocratica, accusandola di considerare i giornali come un ostacolo. Scutellà ha anche parlato di un’occupazione “militare” della RAI e delle “liste di proscrizione” delle testate critiche verso il governo, segnali preoccupanti di una deriva illiberale della destra al potere.
Le dichiarazioni di Giorgia Meloni sulla RAI e la sua governance segnano l’inizio di un dibattito importante sulla direzione futura del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia. La premier si è mostrata aperta al dialogo su possibili riforme, ma ha chiarito la sua posizione contraria all’uso della RAI come strumento politico. Le critiche di Elisa Scutellà aggiungono ulteriori tensioni a un contesto già complesso, evidenziando le preoccupazioni per la libertà di stampa in Italia. Le discussioni con la Commissione Europea e le tensioni sui temi della libertà di stampa continueranno a essere al centro dell’attenzione nelle prossime settimane.