Autonomia differenziata: La verità sui fondi. Ecco che fine hanno fatto

Oggi verrà discusso il testo sull’autonomia differenziata del ministro Calderoli al pre-Consiglio siamo al quarto tentativo dal 20 gennaio 2023. Il nuovo testo prevede un provvedimento di dieci articoli che proveranno ad invertire la rotta su diverse lacune presenti nelle bozze precedenti.

La proposta del Ministro Calderoli di Autonomia differenziata che oggi dovrebbe andare in pre-consiglio è stata definita “irricevibile”. Mano libera alle regioni del nord e penalizzazione di quelle del sud. La Lega tenta la via dell’autosufficienza del nord contestata addirittura da Confindustria.

Si potranno regionalizzare le competenze sulle reti energetiche, su infrastrutture stradali e ferroviarie, su istruzione e previdenza complementare. Il tutto su richiesta e senza motivazioni ma, soprattutto, senza l’approvazione e il controllo del Parlamento relegato a mero ratificatore di una intesa tra Regioni e Governo.

Non si definiscono i Livelli essenziali delle prestazioni che saranno definiti in seguito con i Dpcm, ieri contestati e oggi utilizzati per marginalizzare il Parlamento che su questi atti potrà dare solo un parere non vincolante. La Leader Giorgia Meloni, che ieri ha continuato a ripetere la solita storia che l’Italia è una sola, ha letto la bozza che oggi dovrebbe approvare? Perché se non lo ha fatto è ancora in tempo per fermare questo scellerato disegno che porterà inevitabilmente ad un paese a due velocità”. Ad affermarlo il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, Presidente del gruppo Misto del Senato.

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