Meloni confonde il report UE con il dossier sulla libertà di stampa e accusa Il Fatto? Gomez la smentisce – Video

Durante una visita a Pechino, la premier Giorgia Meloni ha attaccato Il Fatto Quotidiano e altri giornali, accusandoli di influenzare la Relazione sullo Stato di diritto della Commissione Europea. Tuttavia, Meloni ha commesso un errore, confondendo questo documento con il report sulla libertà d’informazione del consorzio Media Freedom Rapid Response.

*Le accuse ai giornali*
Meloni ha mostrato nervosismo di fronte alle critiche contenute nel dossier UE, che riguardano in particolare le riforme della giustizia penale. In una lettera a Ursula von der Leyen, Meloni ha ignorato le critiche sulle norme del ministro Carlo Nordio e si è concentrata solo sulla parte relativa all’indipendenza della governance Rai, affermando erroneamente che la Commissione Europea riportava critiche provenienti da giornali come Il Fatto Quotidiano, Domani e Repubblica.

*Cosa c’è davvero nel report UE*
Contrariamente a quanto affermato da Meloni, Il Fatto non ha partecipato alla stesura del dossier. La Relazione sullo Stato di diritto cita come fonti l’Ordine dei Giornalisti, Ossigeno per l’Informazione, la Rai, l’Agcom, la Federazione Europea dei Giornalisti, l’International Press Institute e Reporter senza frontiere, ma non i giornali accusati dalla premier.

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*Le differenze tra i due rapporti*
Meloni ha confuso il Rule of Law della Commissione Europea, pubblicato il 23 luglio, con il report del consorzio Media Freedom Rapid Response, diffuso appena un giorno prima. Il primo valuta i sistemi giudiziari e informativi dei paesi membri, mentre il secondo traccia le violazioni della libertà di stampa. Il consorzio ha segnalato un aumento delle querele temerarie da quando Meloni è in carica, ma la delegazione del consorzio non ha incontrato esponenti della maggioranza, che si sono rifiutati di dialogare.

*Il caso dell’agenzia AGI*
Il dossier del consorzio affronta anche il possibile acquisto dell’agenzia AGI da parte di Antonio Angelucci, un parlamentare della Lega e imprenditore nel settore dei media, sollevando preoccupazioni sul pluralismo dei media in Italia e sul conflitto di interessi.


Meloni ha cercato di ridurre le contestazioni sulla libertà di stampa a semplici attacchi da parte di giornalisti nemici, facendo confusione tra i due rapporti. La Relazione sullo Stato di diritto della Commissione Europea include critiche basate su un monitoraggio attento e su interlocuzioni con varie parti, non sui giornali accusati dalla premier.

In passato, rapporti simili avevano criticato anche altri governi italiani, non solo quello di Meloni, mostrando che le preoccupazioni espresse dalla Commissione UE sono di lunga data e non legate esclusivamente all’attuale esecutivo.

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