Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia (FdI) e presidente della Commissione Cultura alla Camera, è al centro di una bufera politica per le sue dichiarazioni riguardo alla strage di Bologna. In un’intervista a La Stampa, Mollicone ha definito le sentenze contro i condannati per la strage del 1980 come “un teorema politico per colpire la destra”, sollevando un’ondata di indignazione tra le opposizioni e i familiari delle vittime.
Mollicone ha affermato di aver letto le carte processuali, ma non ha affrontato i dettagli delle sentenze definitive che hanno condannato Francesca Mambro, Valerio Fioravanti, Luigi Ciavardini e Paolo Bellini. Secondo il deputato, parte della magistratura avrebbe cercato di accreditare un teorema secondo cui neofascismo e loggia P2 avrebbero condizionato la storia repubblicana italiana attraverso la strategia della tensione.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, ha definito le affermazioni di Mollicone “assurdità” e un tentativo di negare la verità storica emersa in 44 anni di indagini e processi. “Stanno venendo allo scoperto”, ha detto Bolognesi, evidenziando come Mollicone stia riportando indietro l’orologio della storia.
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Stefano Bonaccini, presidente del Partito Democratico (Pd), ha chiesto alla premier Giorgia Meloni di cacciare Mollicone dal partito e rimuoverlo dalla sua posizione di presidente della Commissione Cultura. Bonaccini ha sottolineato come le parole del deputato rappresentino uno schiaffo alla dignità del Parlamento e alla memoria delle vittime.
Anche Antonio Caso, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Cultura alla Camera, ha condannato le parole di Mollicone, descrivendole come un mix di complottismo e revisionismo storico. Caso ha chiesto a Meloni e al ministro Nordio di prendere immediatamente le distanze dalle dichiarazioni del deputato.
Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra ha definito l’intervista di Mollicone “un insulto alle vittime delle stragi, alla magistratura italiana e alla verità storica del nostro Paese”. Fratoianni ha richiesto la rimozione immediata di Mollicone dalla presidenza della Commissione Cultura.
La polemica sollevata da Mollicone ha riacceso il dibattito sulle responsabilità storiche e politiche legate alla strage di Bologna, con le opposizioni compatte nel chiedere una presa di posizione chiara da parte della premier Giorgia Meloni.