Marco Travaglio, direttore del “Fatto Quotidiano”, ha appena pubblicato un editoriale in cui attacca Alessandro Sallusti, direttore di “Libero”, accusandolo di diffondere fake news e complottismi privi di fondamento. Nell’editoriale, intitolato “Labirintite da complotto”, Travaglio non risparmia il sarcasmo, ricordando episodi passati di Sallusti, come la sua condanna agli arresti domiciliari presso la residenza di Daniela Santanchè, e lo dipinge come un giornalista che, da allora, si è perso in un intricato labirinto di teorie cospirative.
Travaglio prende di mira specificamente un recente articolo di Sallusti, che insinuava l’esistenza di un’indagine su Arianna Meloni, sorella del premier Giorgia Meloni, per traffico di influenze. Secondo Travaglio, queste affermazioni si basano su “riscontri” e “fonti autorevoli” non meglio specificati, e mette in dubbio la competenza di Sallusti, ironizzando sul fatto che quest’ultimo avrebbe persino confuso il Codice Penale con il bugiardino di un medicinale.
Il culmine dell’editoriale è quando Travaglio sottolinea l’assurdità della situazione, con Sallusti che sembra incapace di distinguere tra realtà e finzione, al punto che persino quando gli è stato chiesto in TV quale Procura stesse indagando su Arianna Meloni, egli ha farfugliato qualcosa di confuso, suggerendo che potrebbe non trattarsi nemmeno di una Procura, ma forse di un'”agenzia”. Travaglio, con il suo consueto sarcasmo, suggerisce che potrebbe trattarsi di un’agenzia immobiliare, escludendo però l’Immobildream di Roberto Carlino, nota per lo slogan “solide realtà” e non “sogni”.
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Nelle battute finali, Travaglio fa riferimento all’articolo 656 del Codice Penale, che prevede pene per chi diffonde notizie false, esagerate o tendenziose che possano turbare l’ordine pubblico, ma conclude che nel caso di Sallusti, l’unico a essersi realmente turbato è lo stesso Sallusti, afflitto dalla confusione generata dalle sue stesse fake news.
L’intero editoriale è un feroce attacco al giornalismo di Sallusti, accusato di creare e alimentare complotti inesistenti, contribuendo così a un clima di disinformazione che Travaglio definisce grottesco.
