– Chiara Appendino, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, ha criticato duramente la gestione politica del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano durante un intervento a “In Onda” su La7. “In un Paese normale staremmo parlando di altro, perché Sangiuliano non sarebbe più ministro,” ha affermato Appendino.
Ha sottolineato come sia assurdo che il ministro della Cultura e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, abbiano dedicato un’ora e mezza a discutere di quella che ha definito una “telenovela ridicola e imbarazzante,” invece di affrontare questioni culturali e lavorative più urgenti, come il fatto che il Louvre da solo generi più ricavi di tutti i musei d’Italia messi insieme, o le ragioni per cui i lavoratori del cinema sono in agitazione.
Appendino ha continuato la sua critica puntando il dito contro Meloni, accusandola di proclamare meritocrazia mentre difende situazioni e comportamenti che, secondo lei, sono indifendibili. Ha citato vari episodi controversi tra cui l’intervento dell’ex cognato di Meloni, ministro che “ferma i treni,” Delmastro che divulga informazioni riservate mettendo a rischio la sicurezza pubblica, e Santanchè coinvolta in presunti conflitti di interesse.
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La dichiarazione di Appendino si inserisce in un clima di crescente tensione politica e critica verso il governo attuale, evidenziando il malcontento e le divergenze su temi chiave della gestione del paese.
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