Giovanni Toti, ex governatore della Liguria, ha raggiunto un accordo con la Procura di Genova per patteggiare una pena di due anni e un mese, legata ai reati di corruzione impropria e finanziamento illecito. La condanna sarà commutata in 1.500 ore di lavori socialmente utili. Oltre alla pena, l’accordo prevede la confisca di 84.100 euro e l’interdizione temporanea dai pubblici uffici, nonché l’incapacità di contrattare con le amministrazioni pubbliche per la durata della condanna.
La decisione finale spetta ora al Giudice per le indagini preliminari (Gip), ma sembra che il patteggiamento venga accettato senza ulteriori ostacoli, data l’intesa tra le parti. Anche l’ex presidente del porto di Genova, Paolo Signorini, ha ottenuto un accordo simile, con una pena di tre anni e cinque mesi che dovrebbe permettergli di evitare il carcere.
Toti era stato arrestato il 7 maggio scorso e messo ai domiciliari, una misura poi revocata ad agosto dopo le sue dimissioni da presidente della Regione Liguria. Ora si attende il voto del 27 e 28 ottobre per scegliere il suo successore, con candidati come Andrea Orlando per il centrosinistra e Marco Bucci per il centrodestra.
Nel commentare il patteggiamento, Toti ha espresso sentimenti contrastanti: da un lato l’amarezza di non aver potuto difendere appieno la propria innocenza, dall’altro il sollievo per aver risolto la vicenda.
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