Era maggio 2024 quando Alessandro Sallusti, giornalista di spicco e direttore di Libero, dichiarava pubblicamente con assoluta convinzione: “Toti è un galantuomo, e metto la mano sul fuoco che Giovanni non ha fatto qualcosa di illecito.” Una difesa incondizionata verso il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che Sallusti riteneva immune da qualsiasi coinvolgimento in vicende giudiziarie dubbie. A distanza di poco più di un estate, il giornalista si trova a fare i conti con una figuraccia che non passerà inosservata: Toti ha patteggiato una pena, ammettendo di fatto una qualche responsabilità.
La vicenda ha suscitato grande scalpore, specialmente nel contesto politico, dove i commenti non si sono fatti attendere. Vittoria Baldino, vicecapogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, ha attaccato duramente il centrodestra durante un’intervista a La7: “Per il centrodestra la cosa pubblica sembra essere un affare domestico o una questione di interessi di pochi.” Le parole della Baldino sottolineano una visione ormai consolidata in ampi settori dell’opposizione: la gestione del potere da parte della destra viene spesso associata a una concezione privatistica della politica, dove l’interesse pubblico rischia di essere sacrificato per favorire circoli ristretti di potere.
Nel frattempo, Sallusti, che si era esposto con una dichiarazione forte e perentoria, si ritrova in una situazione delicata. La sua difesa appassionata si è rivelata infondata, e la promessa di mettere “la mano sul fuoco” oggi appare quasi ironica. Tuttavia, questo caso non rappresenta solo una caduta d’immagine per il giornalista, ma anche una dimostrazione di quanto sia pericoloso fare dichiarazioni così nette in un contesto politico e giudiziario sempre più incerto.
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Il patteggiamento di Toti, pur essendo una scelta legale ammissibile e diffusa nel nostro ordinamento, getta inevitabilmente un’ombra sulla sua figura politica e sulle dinamiche di potere che si svolgono dietro le quinte. E mentre il centrodestra cerca di minimizzare i danni, gli oppositori come la Baldino colgono l’occasione per riaffermare le loro critiche contro una classe politica che, secondo loro, ha perso di vista il bene comune.
In un’Italia dove la politica è sempre sotto i riflettori e dove ogni mossa viene analizzata al microscopio, la “mano sul fuoco” per difendere qualcuno può costare molto caro.
IL VIDEO CHE LO BECCA:
