Pasquale Tridico, capo delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento Europeo, ha espresso un deciso dissenso verso il rapporto presentato da Mario Draghi sul futuro dell’Unione Europea, durante un intervento in plenaria a Strasburgo. Tridico ha riconosciuto che il documento, pur avviando un’importante riflessione sull’avvenire dell’Unione, non offre soluzioni adeguate ai problemi attuali, evidenziando lacune significative nelle proposte avanzate.
Secondo Tridico, il rapporto Draghi, pur proponendo un investimento di 800 miliardi di euro finanziato attraverso il debito comune, non affronta in modo convincente la questione delle politiche macroeconomiche europee, ancora dominate da un paradigma di austerità. “Il rapporto Draghi ha il merito di aprire una riflessione sul futuro dell’Unione, ma offre risposte inadeguate, che non modificano il quadro delle politiche macroeconomiche e la qualità dello sviluppo”, ha dichiarato Tridico. Ha sottolineato come il Patto di Stabilità abbia funzionato solo quando è stato sospeso e ha evidenziato che il ritorno a rigide regole fiscali porterà a pesanti tagli di spesa pubblica: “Il Patto di stabilità ha funzionato solo quando è stato sospeso. Ma già quest’anno, il nuovo Patto impone per gli Stati membri una riduzione di spesa pubblica di 100 miliardi di euro, e per l’Italia di 13 miliardi all’anno”.
Tridico ha poi approfondito il tema delle disuguaglianze sociali ed economiche all’interno dell’UE, che a suo avviso il rapporto non affronta adeguatamente. “Il rapporto Draghi non è completo. Manca un’analisi del lavoro di oggi, della funzione dei sindacati, dei problemi della povertà e disuguaglianza scaturiti dal capitalismo finanziario, e della grande disparità tributaria che garantisce alle multinazionali vantaggi fiscali ed elusione”, ha affermato, criticando l’assenza di un dibattito serio sulle distorsioni create dal sistema economico attuale.
Un’altra preoccupazione espressa da Tridico riguarda l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro, un tema cruciale per il futuro dell’occupazione che non trova spazio nel rapporto Draghi. “Manca un riferimento sulle conseguenze dell’impatto dell’Intelligenza artificiale sul lavoro: senza un reddito minimo avremo milioni di poveri in più”, ha avvertito, chiedendo politiche più attente alla protezione dei lavoratori e alla redistribuzione delle ricchezze in un contesto in cui la tecnologia sta trasformando radicalmente i mercati del lavoro.
Infine, Tridico ha criticato l’idea di utilizzare Eurobond per finanziare l’acquisto di armi, sottolineando come questa proposta sia in netto contrasto con i valori di pace e solidarietà che dovrebbero guidare l’Unione Europea. “Come si può rilanciare l’economia europea con gli Eurobond per le armi? Crediamo in un’Europa più integrata, sociale e solidale, e non immobilizzata nel neoliberismo”, ha dichiarato, esprimendo il rifiuto del Movimento 5 Stelle di utilizzare il debito comune per scopi militari.
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La visione proposta da Tridico è quella di un’Europa che punta a un modello di sviluppo inclusivo, in cui le politiche economiche non siano dettate dalla logica dell’austerità e dove la coesione sociale sia un obiettivo primario. Per il Movimento 5 Stelle, è necessario ripensare profondamente le regole fiscali europee, rendendole più flessibili e capaci di sostenere la crescita e il benessere dei cittadini, senza costringerli a sacrifici eccessivi. Solo attraverso un nuovo approccio, che metta al centro il lavoro, la giustizia sociale e una fiscalità equa, l’Europa potrà affrontare le sfide del futuro in maniera coesa e solidale.
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