In un momento in cui le tensioni tra Europa e Russia sono sempre più alte a causa della guerra in Ucraina, il Parlamento Europeo ha votato una risoluzione che ha suscitato ampie polemiche. Con 377 voti favorevoli, 191 contrari e 51 astenuti, l’Eurocamera ha approvato il paragrafo 8 della risoluzione che invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull’uso delle armi occidentali contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo. Tuttavia, l’Italia ha espresso un chiaro dissenso rispetto a questa decisione.
La Posizione Italiana
Il contingente italiano al Parlamento Europeo si è mostrato compatto nel respingere la proposta, con un totale di 51 voti contrari provenienti da tutti gli schieramenti politici, tra cui Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Verdi. La linea è quella dettata dal Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, secondo cui l’uso delle armi contro la Russia rappresenterebbe una chiara dichiarazione di guerra.
I “Sette Dissidenti”
Nonostante la posizione comune, sette europarlamentari italiani hanno votato a favore della revoca delle restrizioni. Tra loro troviamo:
Lara Magoni (Fratelli d’Italia)
Ruggero Razza (Fratelli d’Italia)
Marco Falcone (Forza Italia)
Giusi Princi (Forza Italia)
Massimiliano Salini (Forza Italia)
Elisabetta Gualmini (Partito Democratico)
Pina Picierno (Partito Democratico)
Questi deputati hanno scelto di distaccarsi dalle indicazioni dei loro partiti, manifestando un’apertura alla possibilità di intensificare il supporto militare all’Ucraina, anche se questo dovesse comportare l’uso di armi sul territorio russo.
Le Reazioni in Italia e in Europa
Il voto dei sette ha scatenato numerose reazioni in Italia, dove il dibattito su come gestire il conflitto ucraino è particolarmente acceso. Mentre le principali forze politiche italiane sostengono che colpire la Russia possa far precipitare la situazione in un conflitto diretto tra Mosca e la NATO, alcuni ritengono che un inasprimento delle sanzioni militari sia l’unico modo per fermare l’aggressione russa.
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Dall’altro lato, il voto ha messo in luce una spaccatura all’interno dell’Unione Europea. La Germania, in particolare, si trova sotto pressione dopo che 10 europarlamentari socialdemocratici e sette liberali tedeschi hanno chiesto di allinearsi con la risoluzione. Nonostante ciò, il cancelliere Olaf Scholz finora ha mantenuto una linea simile a quella italiana.
Implicazioni Future
Questa votazione solleva domande cruciali sul futuro dell’unità europea riguardo alla politica estera e di difesa. Se da una parte l’Italia e la Germania insistono su un approccio cauto, dall’altra parte vi è un gruppo crescente di paesi che spinge per un’azione più risoluta contro la Russia. Le prossime settimane saranno cruciali per capire se l’Europa riuscirà a mantenere una posizione unitaria o se le divergenze interne finiranno per frammentare ulteriormente la sua risposta al conflitto ucraino.