Autostrade “mangiasoldi”: la denuncia di Milena Gabanelli . LA SCOPERTA SHOCK – VIDEO

Milena Gabanelli, in un’inchiesta approfondita trasmessa su TG La7 e pubblicata integralmente su DataRoom del Corriere della Sera, fa luce sulla gestione fallimentare delle autostrade lombarde e venete. L’analisi si concentra sul sistema di project financing, utilizzato per realizzare importanti infrastrutture, rivelatosi un insuccesso sia contabile che politico.

Perdite e Debiti in Crescita
Le cifre sono preoccupanti: quasi un miliardo di euro di perdite complessive e 4,6 miliardi di debiti, che potrebbero triplicare nei prossimi anni. Questo modello, nato con l’intento di far gestire ai privati la costruzione e la gestione delle autostrade in cambio dei pedaggi, si è rivelato inefficace. Le autostrade Brescia-Bergamo-Milano (A35 Brebemi), Tangenziale Esterna Milanese (TEEM) e le Pedemontane lombarda e veneta, sono tutte in grave difficoltà economica a causa di un combinato di bassi incassi e alti costi gestionali.

Il Paradosso Brebemi
L’A35 Brebemi, considerata l’emblema di questo fallimento, è un’autostrada con pedaggi elevati che ha accumulato perdite per 560 milioni di euro e un debito di 2,2 miliardi. Per salvare la gestione, dal 2016 lo Stato ha iniettato 360 milioni di euro, trasformando di fatto un’iniziativa privata in un onere pubblico.

Tangenziale Esterna e Pedemontana Lombarda
Anche la Tangenziale Esterna Milanese, recentemente passata sotto il controllo del gruppo Gavio, e la Pedemontana Lombarda soffrono di conti in rosso e debiti crescenti. Quest’ultima, con un investimento di 3,5 miliardi, è tra le autostrade più costose d’Italia e ancora incompiuta. Per completare l’opera, la Regione Lombardia ha stanziato ulteriori fondi, alimentando una spirale di finanziamenti pubblici.

Il Caso della Pedemontana Veneta
La Pedemontana Veneta non è da meno: con un costo finale stimato di 12 miliardi di euro, la Regione Veneto si è impegnata a versare ai privati circa 300 milioni di euro l’anno per 39 anni, assumendosi il rischio d’impresa. Anche in questo caso, le stime di traffico e ricavi non sono incoraggianti, con una previsione di soli 80 milioni di euro di entrate nel 2025, insufficienti a coprire i costi.

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Il Ruolo dello Stato
Con bilanci in rosso, indebitamenti elevati e pedaggi fuori mercato, Veneto e Lombardia stanno cercando un’uscita di sicurezza. La richiesta è di un intervento dello Stato, con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha proposto una riforma per semplificare il complesso sistema delle concessioni autostradali. Nella bozza del Ddl Concorrenza 2023 si prevede la possibilità di trasferire al Mit le tratte in difficoltà, ma la versione definitiva del testo ha eliminato questa opzione.

Conclusione
L’inchiesta di Gabanelli su TG La7 e DataRoom del Corriere della Sera mostra chiaramente come il modello di project financing abbia fallito, scaricando sulle spalle dei contribuenti i costi delle inefficienze gestionali. Senza un intervento deciso, il rischio è che queste infrastrutture continuino a rappresentare un “pozzo senza fondo” per le risorse pubbliche.
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